SCOPPIA LA MODA DEL KNITTING

Lavorare ai ferri o fare il punto croce, fino a qualche tempo fa era considerato il tipico passatempo delle nonne. Una immagine che un po’ tutti ci portiamo fissa nella mente: la nonna che trascorre il suo tempo sulla sedia mentre lavorando a maglia si ingegna a creare originalissimi capi di abbigliamento.
Questo antichissimo hobby negli ultimi tempi sta ritornando prepotentemente alla ribalta, conquistando giorno dopo giorno nuovi adepti.
A rilanciare la moda dei lavori a maglia non ci sono però le care vecchie nonne ma una folta schiera di attrici, celebrities e donne in carriera: Uma Thurman, Hilary Swank, Julia Roberts, Julianne More, Winona Ryder, Sarah Jessica Parker e persino “il gladiatore” Russel Crowe, solo per fare qualche nome.
Da New York a Milano, passando per Londra, la nuova moda del Knitting sta letteralmente dilagando.
“Knitting” è un termine inglese che tradotto significa sferruzzare, ovvero lavorare ai ferri.
“Knitting” è anche il nome di questa strana epidemia che velocemente si sta diffondendo in tutto il mondo.
In Italia, i primi ad esserne contagiati sono stati i milanesi, dove pare siano nati i primi “knit cafè”, luoghi d’incontro dove si chiacchiera e ci si rilassa lavorando ai ferri. Qualsiasi luogo può trasformarsi in un “knit cafè”: un bar, una galleria d’arte, un ristorante, ma anche una libreria.
Gli appassionati del genere si danno appuntamento attraverso il sito internet www.do-knit-yourself.com, basta sfogliare il calendario degli appuntamenti, prendere nota e poi andare a sferruzzare in compagnia. A Milano, ad esempio, nei mesi scorsi si sono creati degli appuntamenti fissi, come quello al Coffee design della triennale, ogni venerdì alle 18,30. Qui non occorre nemmeno portare l’attrezzatura dal momento che la Grignasco knits, azienda che produce filati mette a disposizione dei presenti un kit con tutto l’occorrente: dai ferri al gomitolo, comprese le istruzioni per realizzare subito qualcosa.
Il fenomeno del “knitting” è cresciuto a tal punto che Pitti Filati, il più importante salone mondiale dei tessuti e dei filati che si è svolto a Firenze nei primi giorni di luglio, ha voluto dedicargli una mostra alla Stazione Leopolda.
La mostra, naturalmente, ha attirato tantissimi appassionati del genere, dimostrando tutto l’interesse che ruota anche nel nostro Paese attorno a questo hobby.
Ideatrice e anima di questa insolita mostra alla Stazione Leopolda di Firenze è Nicoletta Morozzi, ricercatrice, design e insegnante del Naba di Milano.
“Questo è un progetto nato per amore, non ha fini di lucro: il nostro fine è stimolare e promuovere il fenomeno in Italia, – spiega Nicoletta Morozzi – così come accade già all’estero. Questo è un hobby facile da apprendere e soprattutto dà subito riscontri pratici: finire un golf è molto meglio che risolvere lo schema di un sudoku…”.
Senz’altro il successo crescente del fenomeno in Italia lo si deve soprattutto a La Pina, conduttrice del programma pomeridiano “Pinocchio” su Radio Deejay, che tra l’altro è anche la figlia di Nicoletta Morozzi.
Attraverso le frequenze del celebre network radiofonico, La Pina è riuscita nei mesi scorsi ad appassionare al knitting milioni d’italiani.
Dedicarsi al punto croce oltre ad essere un piacevole hobby è anche una ottima pratica per dedicarsi alla meditazione ed elevare quindi il proprio spirito. Un antico detto recita, per rilassare mente e corpo esistono solo tre vie: pregare, ricamare e tricottare. Se poi guardiamo alla storia scopriamo che in più di una occasione il filo è stato considerato un elemento di grande valore simbolico e spirituale. Mahatma Gandhi, ad esempio, per spiegare il concetto di coesione del movimento per l’indipendenza indiano ha filato il cotone e poi ne ha realizzato la veste che portava. Gli intrecci rappresentano la struttura sociale: il filo da solo è debole, ma quando si intreccia diventa forte.
A questo punto non resta altro da fare che animarsi di buona volontà e andare alla ricerca di una merceria per acquistare i “ferri del mestiere”. Unico problema: le mercerie da noi sono quasi del tutto scomparse, trovarne una ormai è impresa assai difficile…

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