PHILOSOPHY AI 2007-08

Marina Perez per Philosophy
“Per favore, non chiamatela più seconda linea né tantomeno linea giovane”. Queste le parole di Alberta Ferretti, visibilmente emozionata, alla presentazione della collezione Philosophy a New York. Proprio così, anche la collezione Philosophy emigra da Milano verso New York, considerata ormai da molti la nuova mecca della moda. Non è casuale, infatti, che aziende come Diesel e Miss Sixty abbiano scelto la “New York Fashion Week”, per presentare le loro nuove collezioni.
La presentazione della collezione Philosophy è insolita: non la solita sfilata di moda ma bensì una sorta di reality dove le modelle chiacchierano, scherzano e passeggiano, quasi fregandosene del pubblico che le osserva da vicino.
Gli abiti della collezione sono affusolati, le gonne sono micro, cortissime oppure lunghe. I tacchi sono altissimi, praticamente vertiginosi, e si portano con calze pesanti.
Anche Alberta Ferretti dice basta alla vita bassa, presentando tutti abiti dalla vita altissima. L’oggetto cult della collezione sono le borse; tutte piccole e ricche di ricami e caratterizzate da particolari laccature che le rendono brillanti.
I tessuti sono laminati, floreali e trasparenti; non mancano i velluti ma soprattutto c’è tanto uso del coccodrillo.

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