Proust e la letteratura, la Recherche e le eroine romantiche come la duchessa di Guermantes o Albertine, Mariano Fortuny e le atmosfere della Mittel-Europa; o più semplicemente un’impeccabile lezione di stile. È la sintesi della sfilata di Raffaella Curiel Couture tenutasi nei cortili di Palazzo Valentini a Roma.
In passerella abiti perfetti nei tagli, nei tessuti, nei dettagli ricchissimi ma sobri e mai sfrontati; tailleur con giacche avvitate e baschine a corolla, bluse con patchwork di pizzi e nervature di chiffon, abiti con piccoli corpini su gonne sbieche in chiffon, charmeuses, rasi, crepes, velluti dipinti a mano traendo spunto dall’arte di Klimt. È una collezione ricca di citazioni colte che diventano stimolo all’incessante “recherche…”, una ricerca rivolta non tanto a cogliere l’attimo fuggente di una moda che viene e va, passa e poi ritorna, ma di uno stile, elegante e sofisticato che attraversa le barriere del tempo, diventando intramontabile e per questo immortale, come l’arte e la cultura.Articoli correlati
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