La sua filosofia sta tutta nello slogan stampato su una t-shirt della collezione uomo autunno-inverno 2007-08: “I love crap”, che tradotto letteralmente significa “amo le schifezze”.
Parliamo di Vivienne Westwood, meglio conosciuta negli ambienti modaioli come Quee Vi. Decisamente il personaggio più trasgressivo, irriverente, discusso e ammirato del panorama moda internazionale.
Il suo nome è quello del suo compagno Malcom McLaren sono indissolubilmente legati al mondo del punk, anzi diciamo pure che se Vivienne Westwood non fosse esistita non sarebbe esistito neanche il punk.
Le chitarre incazzate e distorte dei Sex Pistols si sono mescolate a meraviglia con le trame e l’ordito dei suoi abiti.
Nel suo negozio di Londra, al 430 di King’s road, si sono susseguite mode e tendenze ma soprattutto hanno mosso i primi passi gruppi come i Sex Pistols , ambasciatori incontrastati del movimento punk.
A Vivienne Westwood si deve anche la nascita dello stile piratesco che negli ultimi tempi è imperversato, grazie alla saga cinematografica “I pirati dei caraibi”.
Precorrendo i tempi, fu Vivienne Westwood, infiascandosene dei dettami della moda di allora, a portare in passerella oltre vent’anni fa la moda piratesca.
A detta di chi la conosce bene, un pizzico di delicata follia ha sempre sottolineato tutto il suo universo.
“Vivienne Westwood è una profetessa, il tramite tra gli dei e il genere umano – ha detto parlando di lei, Christian Lacroix -. Riesce a personificare le tendenze culturali più profonde con audacia e femminilità”.
A Vivienne Westwood, al suo mondo e alla sua storia, è stata dedicata una mostra retrospettiva al Palazzo Reale di Milano.
La mostra visitabile fino al 20 gennaio 2008 è un omaggio alla carriera della stilista, dagli anni ’70 ad oggi. Nelle varie sezioni della mostra è possibile osservare le tecniche di modellismo utilizzate dalla stilista inglese, i suoi pazzi accessori, nonché spezzoni di video estratti da alcune delle sue sfilate più rappresentative.
La mostra retrospettiva di Palazzo Reale, inizialmente ospitata al Victoria & Albert Museum di Londra, ripercorre le tappe salienti del percorso artistico di Vivienne Westwood: il periodo anni ’70, ad esempio, quando Vivienne suscitava clamore nel proporre abiti caratterizzati dall’uso esasperato della pelle nera, dalle mille cerniere e soprattutto dalle borchie. E non poteva certamente mancare una intera sezione dedicata al più grande amore di Queen Vi: lo stile scozzese.
Ma in questo particolare viaggio nel tempo c’è spazio anche per gli accessori; tra questi, in mostra pezzi entrati di diritto a far parte della storia del costume: le mitiche zeppe blu “mock-croc”, piuttosto che le altissime zeppe piene di richiami erotici da cui cadde Naomi Campbell in passerella.
La poliedrica stilista inglese che non finisce mai di sorprendere, in occasione della inaugurazione della mostra, alla domanda come definirebbe il suo stile ha risposto: “Una specie di puzzle con diversi elementi. C’è ricerca, invenzione, costruzione. Nella mia moda contano molto i volumi, mi piace trasformare l’anatomia del corpo, sottolinearne certe parti, tagliare in un certo modo. Il puzzle è mettere insieme tutti questi pezzi”.