TOMASO STEFANELLI

“Ho cercato di carpire alla geometria il segreto dell’armonia” questa la filosofia di Tomaso Stefanelli per la sua collezione autunno-inverno 2003/04.
Forme decise, linee pulite, geometrie nuove fatte d’improvvise aperture, tagli, elementi in diagonale, capaci di trasformare giacche, camicie, pantaloni, tailleurs in qualcosa d’inedito ed imprevedibile.
Ma la definizione geometrica si stempera nella morbidezza dello chiffon, del cachemire, del montone, nei drappeggi di camicie leggerissime, nelle mille pieghe che diventano petali sui vestiti di seta, nei lacci svolazzanti dei miniabiti color cipria, nelle frange, nelle zip che si aprono a corolla sui colli delle giacche.
Contrappunti, di opacità e trasparenze, d’essenzialità ed invenzione, di giacche e pantaloni che lasciano un arto scoperto, di short cortissimi da abbinare a rigorosissime giacche a collo alto, strizzate in vita, di camicie drappeggiate corte sul davanti e con lunghissimo strascico svolazzante. Ed ancora lacci ed arricciature lungo i fianchi per i miniabiti color cipria.
Geometria che prende forma di seduzione, che scivola lungo le curve del corpo morbidamente, nutrendosi di colori per lo più neutri come il beige, il cipria, l’argento, il grigio, quando non decisi come il bianco e il nero.
Una bella collezione, grintosa e sensuale al tempo stesso, con una ricerca formale ricca di spunti interessanti.

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