Proprio a seguito della deflagrazione del ghiacciaio inizia un ciclo vitale: i prati rinverdiscono e la natura torna a mostrarsi in tutte le sue colorazioni. “In questo miracolo- dice Viviana Soppeno- basato sugli elementi primari della natura, l’acqua e il verde, ho visto un riassunto del ciclo vitale. Ed ho cercato di trasferirlo nella mia collezione per lanciare un inno alla vita.” Tanti gli elementi che evocano il candido pallore della montagna di ghiaccio: gessati white and white, tailleur maschili in fresco di lana femminilizzati da piccoli ricami. Giacche sartoriali abbinate a capi con intarsi di pizzo chantilly, il nodo della cravatta. Ma anche il laccio al polpaccio delle calzature sexy. Come i prati dopo l’esplosione del “Perito Moreno” i vestiti interpretano la natura che si manifesta in tutta la sua bellezza: georgette stampate nei colori più accattivanti dal rosa al fucsia, dal verde al bluette su fondi che sfumano dallo smeraldo al prato. Infine a rappresentare l’acqua elemento principale attorno al quale ruota tutto il ciclo vitale del “Perito Moreno”: sete impalpabili che ondeggiano intorno ai capi di georgette, il ghiaccio si riforma e si cristallizza nei ricami degli abiti da sera. Lodevole la partecipazione degli ospiti riconoscibili sul parterre da Brigitte Nielsen ad Ivana Trump, da Elsa Martinelli (nota ai più per vicende mondane) a Nilla Pizzi per poi passare a Pamela Prati che hanno tributato alla designer Argentina un lunghissimo applauso, ma senz’altro la sfilata della Soppeno verrà ricordata anche grazie a Lucy, giovanissima modella siciliana, appena quindicenne, che ha incantato la platea, indossando con grazia ed eleganza i capi della collezione, senza far rimpiangere l’assenza delle più blasonate Top.
L’INNO ALLA VITA DI VIVIANA SOPPENO
