LATIN LOVER: TRA MITO E REALTA’

Ormai da diversi anni sembrava uno stereotipo morto e sepolto, quello del latin lover modello peninsulare che attrae torme di turiste vogliose di avventura. Ma, stando ad alcuni quotidiani popolari europei che tirano nuovamente fuori la storia proprio mentre sono in corso le prenotazioni per la vacanze estive, cosi’ non e’. Anzi, sembrerebbe proprio che la crisi del latin lover nostrano sia in grado di influenzare ancora le scelte di alcuni ospiti d’oltralpe.
Ha cominciato qualche mese fa la Bild Zeitung con un titolo a nove colonne: ”i latin lover italiani sono noiosi”; ha rincarato la dose il Guardian: ”il maschio italiano e’ assillato da troppi problemi per dedicarsi alle conquiste erotiche”. E anche Hola, dalla Spagna, osservava: ”ormai lo spagnolo e’ piu’ focoso del pater familias italiano”. Insomma un fuoco di fila che ha spinto l’istituto di studi transdisciplinari con sede a Roma a indagare, su incarico di un’azienda turistica, sul rapporto tra sesso e turismo. Ne viene fuori che se i turisti stranieri maschi scelgono l’Italia principalmente per le bellezze artistiche naturali, svedesi, tedesche, finlandesi e inglesi continuerebbero invece a considerare non secondaria la leva sessuale come motivazione di scelta per pianificare una spedizione nel Belpaese. Infatti su un campione di oltre 2000 turisti che stanno pianificando le loro prossime vacanze estive risulta che le donne porrebbero al primo posto le bellezze naturali (36%) ma subito al secondo posto la virilita’ del maschio italiano (22%); segue l’arte (18%), la cucina italiana (15%), le cure termali (8%). Per gli uomini al primo posto ci sono le bellezze naturali (39%), al secondo posto la cucina (30%) mentre al terzo posto i divertimenti offerti dai luoghi turistici italiani (15%). Considerando che pero’ sono le donne a influenzare maggiormente le scelte consumistiche, il supposto calo delle prestazioni erotiche del maschio italiano rischia di coinvolgere target sociali molto piu’ ampi delle turiste strettamente interessate all’avventura sessuale. Commenta Willy Pasini: ”Nonostante gli attacchi della stampa estera, confermo che fuori dai confini italiani rimane molto forte l’appeal erotico per le turiste. Al di la’ delle motivazioni razionali esiste da sempre nell’inconscio collettivo delle nordeuropee una immagine sedimentata di Italia uguale avventura erotica”. Ma quali sono secondo le straniere le regioni in cui incide maggiormente la componente erotica? Resterebbe forte il mito del maschio siciliano (la Sicilia non a caso e’ segnalata come oggetto di un boom turistico) con un indice di appetibilita’ di 98. Crollo invece per la Romagna (indice 52)e la Sardegna (36); bene la Puglia (78) ma sparirebbe il maschio toscano (22), debole, come sempre, il Piemonte (18) e la Lombardia (16). Ma il maschio italiano, per Stefano Ceci direttore dell’Apt Emilia Romagna, funziona eccome. ”Continua, in special modo quello romagnolo, ad essere di grande interesse ed appeal per il turismo di oltralpe. Lo si vede dalla ricchezza della nostra vita notturna”. E per Antonio Melis, direttore dell’ente turismo Sardegna ci si trova di fronte a un allarme ingiustificato perche’ altre sono le motivazioni che spingono le straniere a venire in vacanza in Sardegna. E poi il maschio sardo e’ atipico: riservato, e solo successivamente espansivo con le turiste. |fonte Ansa|

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