Partire. Percorrere strade nuove, inesplorate. Lasciarsi alle spalle tutto un mondo e ricominciare da capo. Reinventarsi, ma sempre con stile! Sono le terre del nord ad ispirare la collezione primavera-estate 2004 di Giuliano Fujiwara.
Terre lontane, sospese nel tempo, dominate da una natura ipnotica e sferzante, in cui far muovere un moderno viaggiatore, elegante ed anticonformista al tempo stesso, un po’ Corto Maltese, un po’ Oscar Wilde.
Vento, mare, luce, percorrono l’intera collezione traducendosi in trame, colori e fantasie.
Ed è la libertà assoluta a prevalere, non solo come astratto ideale ma come esigenza di indossare capi leggeri e confortevoli, pratici compagni di avventura, ovviamente non privi di un certo stile.
Ricercate le camicie ricavate dal tessuto di antichi Kimono giapponesi, scomposti e rielaborati come pezzi unici, in versione patchwork o total.
Le fibre sono rigorosamente naturali, cotone, lana-cotone, mentre tra le fantasie sono le righe a farla da padrone, in tutte le possibili varianti di dimensioni e combinazioni cromatiche.
La tavolozza asseconda questo sentimento “marinaresco” nei toni della luce, bianco e azzurro e della notte, blu e nero.
Poche stravaganze per una collezione che potremmo definire “minimal-chic”, dove, come sempre, sono i dettagli a fare la differenza; la ricerca formale, la qualità dei tessuti e gli immancabili accessori, unico vezzo.