Oltre 22.500 presenze, ennesimo record (è la sesta edizione estiva consecutiva che Pitti Uomo segna un aumento dei compratori) per una manifestazione che si è affermata come principale punto di riferimento a livello mondiale nella moda maschile.
Il successo della fiera è testimoniato oltre che dai dati di affluenza, anche dall’eccellente qualità degli espositori, dal clima di fiducia attiva registrata tra gli stand della Fortezza da Basso e dalla vivacità degli eventi fuori salone.
In questi giorni Firenze è stata teatro di avvenimenti importanti e di grande richiamo: dalle proposte moda di Maurizio Galante e Hussein Chalayan, alle feste e agli happening organizzati dalle principali aziende del settore. A suggellare l’importanza della manifestazione per l’economia italiana, va ricordata la visita in città durante i giorni del Pitti Uomo del presidente di Confindustria Antonio D’Amato, che ha avuto parole d’elogio per il dinamismo e la qualità imprenditoriale del sistema moda.
Pitti Uomo, appuntamento di apertura della stagione del tessile abbigliamento, è il primo banco di prova per captare umori e tendenze del mercato, e il luogo dove si possono fare le prime previsioni per l’anno in corso. Da Firenze giungono segnali positivi, sostenuti dall’offerta di collezioni al tempo stesso complete e rigorosamente selezionate, dalla qualità degli allestimenti dove si fondono la ricchezza e la diversità degli stili e delle tendenze, e dalla capacità di interazione tra comunicazione e marketing per promuovere eventi e valorizzare la fiera.
I dati di affluenza sono ancora più sorprendenti se si considera i molti eventi negativi che hanno influenzato e ritardato la ripresa economica. Ma nonostante ciò sono giunti a Firenze da tutto il mondo un numero di compratori mai così elevato. Ormai le presenze provenienti dall’estero sfiorano il 40% del totale, a conferma dell’internazionalità e della leadership mondiale di Pitti Uomo. Tra i paesi esteri si piazzano ai primi posti Germania (+6%), Gran Bretagna (+38%), Spagna (+18%), Giappone (+7%), Francia (stabile), Olanda (+13), Grecia (+8%), Turchia (+26%), Stati Uniti (+4%), Corea (+12%). Gli unici risultati negativi riguardano, com’era prevedibile, i paesi toccati dalla Sars: Cina, Taiwan e Canada.
Elevata la crescita di tutte le regioni italiane, con numerosi aumenti percentuali a due cifre, in particolare segnaliamo Veneto (+22%), Campania (+22%), Lazio (+22%), Emilia Romagna (+17%), Piemonte (+17%), Liguria (+16%), Lombardia (+14%), Marche (+14%), Toscana (+9%).