Dopo gli Hipster la moda scopre gli Yuccie

collezione_Giorgio_Armani

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{jcomments on}Al motto: “Creativi si, coglioni no!”, si fa strada la nuova tendenza della moda maschile. O meglio, più che di una tendenza, possiamo definirla un modo di essere, un senso di appartenenza. Stiamo parlando degli “Yuccie”. Acronimo che significa: “Young Urban Creatives” (giovani creativi metropolitani). L’identikit dello “Yuccie” è uscito fuori da un articolo pubblicato, qualche tempo fa, dal giornalista americano David Infante sul sito Mashable.com. Articolo diventato subito virale, in poco tempo è stato condiviso dai principali social network e dai più importanti quotidiani online. Si parla di oltre 200.000 condivisioni! Qualcuno, ancora oggi, ha difficoltà a distinguerli dagli “Hipster” ma loro ci tengono a mantenere le distanze. Mentre gli hipster si riconoscono per la barba incolta, gli Yuccie portano i baffi. Gli Yuccie, a differenza degli hipster, non portano pantaloni arrotolati e stampati ma semplici e tradizionali. Sostituiscono la borsa o lo zaino con uno smartphone dalle grandi dimensioni. Sono ipertecnologici, sono sempre connessi e frequentano i locali wi-fi free. Tutta la loro vita ruota attorno alla rete; tutto viene condiviso sui social network: Facebook, Twitter e Instagram.

Fanno lavori creativi, talvolta poco pagati, ma sono, comunque, determinati a sfondare facendo quello che gli piace. Per nessuna ragione intendono mortificare la loro esistenza. Si possono incontrare nei locali più cool. Fanno i designer, gli architetti, i social media manager, i fashion blogger, i cake designer, gli avvocati. Si occupano di Internet, si dedicano con passione a realizzare nuove App. Non li vedremo mai con una camicia scozzese, quella, dicono loro: ‹‹la lasciamo ai boscaioli…››. A differenza degli Hipster, gli Yuccie portano scarpe con i lacci e soprattutto mai senza calzini. Gli Yuccie, nello scegliere i vestiti, amano attingere al passato: frugano nel guardaroba di nonno e papà e non disdegnano i mercatini vintage. Nelle nuove collezioni moda maschili ritroviamo tracce della tendenza Yuccie nelle collezioni Prada, Gucci e Giorgio Armani. Il fenomeno degli Yuccie non può essere ridotto ad una semplice tendenza legata alla moda ma è d’obbligo parlare di un vero e proprio movimento generazionale, alla pari degli hippie, dei punk e degli Yuppie, in voga negli anni Ottanta. A confermare quello che scriviamo c’è una ricca bibliografia con dei testi che sono diventati in poco tempo dei manifesti del movimento. Uno di questi potrebbe essere “Freedom” di Jonathan Franzen. Lo Yuccie è un fautore della sharing economy; il suo motto è: ‹‹Condividere è bello…››. Più che andare in taxi, preferiscono il servizio offerto da “Uber”. Se si parla di mangiare preferiscono il cibo bio ed etnico. Lo Yuccie è particolarmente attento alle valutazioni, guai a lasciargli un feedback negativo…

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