CATANIA MODA COLLEZIONI 2003

Anche a latitudini estranee al circo della moda c’è un grande fermento, in particolare anche in Sicilia, nonostante la sua posizione decentrata rispetto alle capitali della moda c’è un movimento da tenere in giusta considerazione; da un anno a questa parte infatti è nata all’ombra dell’Etna, un’associazione: “Sviluppo Moda Sicilia” che si impegna a promuovere l’indotto tessile locale, attraverso la partecipazione dei suoi associati ad importanti fiere sia nazionali che internazionali, nonché l’organizzazione di eventi che possano mettere in evidenza e accrescere la popolarità dei disegnatori di moda locali.
A tal proposito è di qualche settimana fa l’organizzazione di “Catania Moda Collezioni 2003”, gran galà di moda che si è svolto lo scorso 12 dicembre al teatro Ambasciatori di Catania. Una manifestazione dai nobili fini, visto che è servita alla raccolta di fondi a favore di Telethon. Ma del resto ormai è risaputa la sensibilità degli stilisti di moda che in più di un’occasione si sono resi disponibili ad iniziative a scopo di beneficenza.
In passerella hanno presentato le loro nuove collezioni alcuni tra i nomi più blasonati del sistema moda siciliano; Ad accendere il tiepido pubblico la stilista siracusana Matilde Giuffrida che ha portato in passerella alcuni abiti da sposa di particolare bellezza ricchi di ricami e decorazioni che richiamano alla mente le fantasie degli antichi capitelli greci nonché dei sofisticati abiti da sera arricchiti da stole colorate, uno dei pezzi più forti della stilista siracusana. A proposito di abiti da sposa, particolarmente interessanti ed originali anche quelli presentati da Morena Drago & Luisa Cicirello, che giocano interamente sulla contrapposizione tra sacro e profano, con un corpetto classico dai toni chiari, ricco di disegni a ricamo tipici delle antiche tecniche di lavorazioni sartoriali siciliane, contaminato da un velo nero tutto ricamato che riporta alla mente gli abiti neri che portavano le donne colpite da un lutto nella antica tradizione isolana. Parlando di abiti da sposa non potevamo certo trascurare quelli realizzati dal giovane designer catanese Alfonso Zappulla, che sembrano appartenere ad un guardaroba principesco. La visione dei quali ha estasiato l’attento pubblico del teatro Ambasciatori, che non ha potuto non apprezzare degli abiti arricchiti da giochi di strass swarovsky misti a delle tecniche di lavorazione da fare invidia alle sartorie più prestigiose, per poi non parlare dei giochi di trasparenza dovuti ad un sapiente utilizzo degli chiffon. Anche la collezione firmata dalla giovane stilista acese Viviana Tomarchio è tutta giocata sulle trasparenze della serie vedo non vedo, che arricchiscono una collezione che tratteggia la purezza della natura interpretata con una certa dose di originalità. L’originalità non manca nemmeno ad un altro giovane designer siciliano, Antonio Catanzaro, che si è divertito a miscelare: denim, seta, georgette, pizzi e pelli, risultato? una collezione divertente fatta di tagli e intarsi, ricami e sovrapposizioni varie che hanno dato vita ad un gioco di colori degno del più bello paesaggio siciliano. A chiudere l’happening modaiolo siciliano, tra gli applausi scroscianti del pubblico presente, la collezione di Giampiero Nicita, imperniata sulla donna androgina; una moderna amazzone che usa le armi della seduzione per conquistare nuovi spazi. Una collezione ricca di colori, il rosso, in particolare su tutto, attraverso cui il giovane designer etneo gioca mettendo insieme come un complicatissimo puzzle vari tessuti, dal classico jeans alla pelle, dai rasoli di lana ai pizzi, con un tocco qua e la di velluti e seta. A dare maggiore lustro ai pregiatissimi capi degli stilisti siciliani, azzeccata è stata la scelta delle modelle, alcune delle quali giovanissime ma con un futuro roseo assicurato. Tra di esse in particolare, riconoscibilissima in tutta la sua grazia e sensualità: Valentina Artemisia fresca vincitrice del concorso nazionale di bellezza „Stella per una notte 2002″ nonchè Vania Russo detentrice della stesso titolo nel 1999.

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