A Parigi debutti in passarella

La settimana dela moda a Parigi si arricchisce di tre importanti debutti: da Emanuel Ungaro e’ la prima volta che lo stilista Gian Battista Valli ”firma” personalmente la collezione; da Givenchy il gallese Julian Mac Donald esordisce con il pret-a-porter dopo aver sfilato a luglio con la haute couture; da Chloe’ la stilista Phoebe Philo debutta dopo aver fatto il braccio destro di Stella McCartney. Il grande Emanuel Ungaro, dopo aver allevato lo stilista romano per quattro anni, ha deciso di affidargli il pret-a- porter per dedicarsi completamente alla haute couture.
E oggi Valli ha inteso proporre un omaggio alla storia della maison che ”ha la seduzione nel suo dna”, ha detto il giovane stilista. In passerella giacche trasparenti davanti, con pantaloni sbuffanti, ma stretti sul fondo, dove si arriccia la lunghezza. Tacchi alti dappertutto e dovunque ricami genere ‘passamaneria’ con ciuffo finale, ma luccicanti di cristalli, sulle scollature degli vestiti da sera, sui fianchi delle gonne, perfino sui jeans preziosi. Ungaro e’ controllato dal gruppo Ferragamo: oggi Leonardo Ferragamo ha affermato che il fatturato indiretto del marchio e’ di circa 600 miliardi di lire. Da Givenchy (gruppo Lvmh), il ventisettenne Julian Mac Donald, dopo un esordio prudente con l’alta moda di luglio, ha osato di piu’, immaginando una donna della Francia del Sud che ruba al suo marinaio le corde con cui decora anche le bluse e gli abiti leggeri di voile nero. Tubolari, rotolini di stoffa, cordoni, drappeggi, cercano di rendere originale una collezione che non ha trovato ancora il giusto passo tra tradizione e innovazione. Belli nella loro semplicita’ alcuni completi bianchi, camicia-pantalone. Molta attesa stamane da Chloe’ dove in un certo senso debuttava anche Phoebe Philo, una graziosa inglese uscita dalla Saint Martin School londinese, come la sua amica Stella Mc Cartney, con cui finora aveva collaborato per il marchio del gruppo Richemont (entrambe fanno parte della cosiddetta ”brit generation” di stilisti). Senza Stella, lo stile della Phoebe e’ piu’ borghese (e cosi’ l’amica, senza Phoebe, come si e’ visto ieri, ha la mano piu’ pesante), ma non del tutto convincente: aria Anni 70, giacche orlate a cappe, bluse di volants, tutto un po’ ricamato a trafori ‘punto rinascimento’, anche il sedere dei jeans. Belle le gonne bianche a godet e i pantaloni bassi, con la cintura un po’ larga, stretti sul dietro da una fibbietta. Graziosi gli abiti a pagliaccetto in fantasia fiorata bianca e marrone, le borse di cuoio con le cinque lettere della griffe che fanno da frangia.

Articoli correlati

Leave a Comment