Questo racconto inizia con il bianco, il colore che rappresenta la purezza, l’amore innocente che non ha timore di rivelarsi. In passerella candidi abiti in lino, canapa e seta che sconvolgono le regole della couture con le cuciture in bella mostra, quasi a svelarne l’intimità.
Il racconto prosegue e gradualmente perde il suo candore per dipingersi dei colori della terra: le stoffe si sporcano, si stropicciano, si lasciano cullare dal suono dei venti, il che tradotto significa: abiti dall’effetto vintage, tinti artigianalmente.
L’ultimo capitolo di questo racconto s’immerge nel mondo dell’emozioni. I sentimenti che le guidano lasciano tracce indelebili nell’anima come tatuaggi sulla pelle, segni di affetti vissuti e comunicati. Una metafora che ben si addice ad abiti minimal-etno-chic che attraverso garze stampate dall’effetto tatoo avvolgono il corpo illuminandolo di mistica bellezza.
Nella collezione de “Le tartarughe” non manca un ricco campionario di accessori: borse ergonomiche in un gioco di materiali che spaziano dal tessuto alla plastica, dal freddo alluminio alla morbida pelle.