Note jazz riecheggiano per la sala, l’ambiente fumoso e informale ricorda quello dei club anni ’40, dove la musica si suonava rigorosamente dal vivo ed era soprattutto uno stile di vita.
L’uomo proposto da Futuro per l’autunno – inverno 2002/2003 nasce da quella cultura underground, dal bisogno di affermazione e libertà.Il risultato è un moderno dandy, che ama vestirsi bene, senza essere schiavo della moda, che al contrario gioca con la moda, mescolando capi classici, sartoriali ad altri dal gusto personale.
Le linee sono essenziali, i volumi morbidi, avvolgenti, in un mix di comodità ed eleganza, informalità ed attenzione ai dettagli.
La tavolozza fa sue le tonalità black dei jazz club, passando dal nero più intenso alla gamma dei grigi, con qualche incursione nel rosso acceso a dare vivacità e personalità.
Il cachemire e la seta, la lana merinos e il denim che si alternano e mescolano lungo tutta la collezione, rappresentano bene questo bisogno di associare con fantasia ed un pizzico di spregiudicatezza, la libertà dell’urban style e l’amore per le cose belle e pregiate.
Un lancio originale per il contesto e pregevole per i contenuti stilistici, per un brand nuovo, con ottime prospettive.