La sfilata comincia con oltre un ora e mezza di ritardo, ma a calmare gli animi dei presenti ci pensa Naomi Campbell: la pantera nera della moda in tutto il suo splendore, scivola via sulla passerella con l’eleganza di sempre, raccogliendo gli applausi dei presenti. A ruota altre modelle di grande fascino e prestigio come: Elise Crombez, Karen Elson e Isabeli Fontana, percorrono con eleganza la passerella, indossando le creazioni di Gai Mattiolo.
L’intera collezione può essere rappresentata attraverso una serie di cartoline, che raccontano di viaggi in lungo ed in largo per l’emisfero.
Il meglio delle tradizioni e delle culture di cinque stati: Messico, Marocco, Kenya, Afghanistan e Jamaica si fondono e danno vita ad una collezione a tratti etnica, a tratti tribale che sfocia nei territori Glam dei primi anni ’80.
Decorazione tipicamente tribali sono state rielaborate, il bianco e il nero viene intarsiato sulle lunghe tuniche di crepe di seta.
Imperversano i caftani come quello in georgette dipinto in tonalità pastello.
Lunghe gonne nere arricchite da ricami esoterici che rievocano le immagini dei documentari che parlano di terre magiche come le oasi della misteriosa Kandahar.
La collezione è un deciso ritorno allo stile Glam, dove apparire è fondamentale. Ed è davvero difficile rimanere insensibili dinnanzi a tuniche dal sapore indiano e monili di grande bellezza.
Il culmine delle emozioni si raggiunge con delle gonne decorate da antiche monete, messe insieme come un perfetto mosaico.
Una vera e propria doccia tropicale è rappresentata dai colori sgargianti: caftani a farfalla dipinti come un quadro d’artista con grandi foglie di banana, orchidee selvagge e peonie sensuali.
L’ETNO-GLAM DI GAI MATTIOLO
