Si spengono le luci, compare una sposa, vestita da un leggiadro abito bianco, dall’ampia scollatura sulla schiena, attraversata da un “filo” di fiori; si adagia infondo la passerella e chiude gli occhi. Imporovvisamente, compaiono sullo sfondo della sala delle ombre cinesi di persone che camminano ed ecco, che inizia la sfilata delle “Tartarughe”: ad una ad una entrano tre modelle d’eccezione, tre ballerine che volteggiano e creano figure con le braccia, rappresentando forse la materializzazione dei sogni della “bella addormentata” sulla passerella.
Pochi comunque sono le creazioni presentate, dall’abito in stile chalestone,realizzato con fili di tulle e perle, alla giacca dalle dimensioni di un’enorme palla nera; dal vestito rosso con sottogonna nera all’abito tunica fatto di strisce trasversali di grigi; con sottofondo di musica hawaiana e risa di donna compaiono due gemelle, l’una vestita con un abito a fantasia floreale con sottogonna multicolor a più strati e l’altra succinta in un vestito azzurro dal lungo strascico violetto legato al polso. Ad un tratto, compare un’altra sposa, che con aria smarrita, si accascia vicino alla prima ancora sopita e le fa compagnia nel mondo dei sogni: la “bella addormentata” si desta e lascia la passerella allontanandosi tra gli spettatori. Le luci si accendono e noi, con aria un pò delusa dalla brevità della sfilata, ci allontaniamo dalla sala: peccato, l’idea di fare una cosa diversa c’era, l’inventiva pure ma forse è mancato il tempo di realizzare una collezione più completa, adatta all’AltaRoma.