Nella moda soffia un vento d’antan. Un vento piacevole, carico di nostalgia che ci riporta in una epoca particolarmente felice: gli anni Ottanta. Proprio così, tanti piccoli indizi sparsi che, messi insieme, fanno una prova. Uno degli elementi che ci riportano, con la mente e con i ricordi, a quell’epoca sono senz’altro i leggings. Tornando indietro ci accorgiamo che negli anni ’80 si chiamavano fuseaux ma in realtà l’unica differenza sta nel nome. La consacrazione ufficiale dei fuseaux, oggi leggings, è stata nel lontano 1985. In quell’anno uscì nelle sale cinematografiche il film “Cercasi Susan disperatamente” con Madonna attrice protagonista. In quella pellicola Madonna faceva uso dei fuseaux e di lì a poco fu boom di vendite. Come la protagonista del film, ogni ragazza che voleva sentirsi o sembrare libera indossava i fuseaux. Il resto, ovviamente, è storia. Guardando le collezioni moda degli ultimi tempi non ci meravigliamo nel vedere i leggings ovunque. Ovviamente, ogni casa di moda li ha declinati a suo modo: ci sono quelli aggressivi, quelli sexy, quelli comodi. Insomma c’è un leggings per ogni occasione. Possono essere indossati in discoteca con tacchi a stiletto; si possono indossare in palestra abbinati a comode scarpe da ginnastica; Possono essere abbinati a comode ballerine o sofisticate scarpe con tacco dodici. La scoperta di nuove fibre ha trasformato i leggings in una seconda pelle. Certo tutto dipende anche dal tessuto. Quelli usati per i leggings sono davvero diversi: dal cotone stretch allo spandex passando per il twill. I nuovi leggings proposti dalle case di moda si diversificano per stampe, materiali e colori. Ci sono quelli con le stampe animalier: tigrati, leopardati e zebrati; quelli geometrici e optical; ma anche quelli fiorati e quelli fluorescenti; c’è persino chi, come Liu Jo, che li ha proposti in tessuto denim (in questo caso vengono chiamati jegging). Chi ama osare può scegliere la versione traforata o strappata. Le più estrose possono sfoggiare quelli con borchie, paillettes o frange. Sono accessibili a tutti. Si possono trovare sulla bancarella a 5 euro o sugli scaffali delle boutique più à la page a 300 euro. Certo prima di acquistarli sarebbe bene seguire qualche elementare regola di bon ton. Le insidie sono sempre dietro l’angolo e si rischiano pessime figure. Ad esempio, andrebbero sempre abbinati a maglie lunghe o a camicie che coprano l’inguine. Chi ha qualche chilo di troppo eviti d’indossare quelli floreali o con disegni geometrici, mettono in risalto la silhouette. In tal senso sono stati creati sull’argomento dei gruppi su Facebook come quello chiamato: “i leggings non sono pantaloni!!!”.
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