Storia della zip

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Che si chiami chiusura lampo, cerniera o zip poco importa. Parliamo di un accessorio che con il tempo è diventato un importante elemento decorativo ma non solo: la cinematografia degli ultimi decenni ha trasformato la cerniera in un prezioso elemento di seduzione. Aprire una chiusura lampo che scivola dolcemente sulla schiena di una donna non è forse sexy? In questo senso sono celebri le parole dell’attrice americana Mae West: ‹‹Mi fanno ridere le donne che vogliono governare il mondo da sole. Senza uomini chi è che tira su la chiusura lampo sul retro di un abito?››. Poi tutto dipende anche dai gusti personali: c’è quella invisibile che percorreva gli abiti “seconda pelle” prediletti da Marilyn Monroe. C’è quella ostentata da Marianne Faithfull nel film cult “Nuda sotto la pelle” del 1968. Potremmo fare centinaia di esempi; di film, in cui la cerniera è protagonista, ce ne sono così tanti che potremmo scriverci su un romanzo. Colui che, nel lontano 1851, inventò per primo la chiusura lampo o meglio qualcosa ancora allo stato embrionale, tale Elias Howe, mai avrebbe potuto immaginare l’importanza e la portata della sua invenzione. La zip, come più comunemente viene chiamata, è l’assoluta protagonista di importanti fenomeni storici e di costume. Cosa sarebbe stato il punk se non ci fosse stata la zip? Alla fine degli anni ’70, nel piccolo negozio “Let It Rock” di King’s Road a Londra, la zip è stata la testimone più attendibile di quello che da lì a poco sarebbe stato il movimento culturale e artistico più importante e controverso dell’epoca: il punk. In realtà, tuttavia, la prima stilista che ha sdoganato la cerniera lampo facendola diventare da semplice elemento funzionale ad importante elemento moda è stata l’italiana Elsa Schiaparelli. Esattamente nel lontano 1935, ben ottanta anni fa, la stilista italiana portò in passerella una collezione di abiti haute couture impreziositi dalle chiusure lampo. Il successo fu così grande che i compratori americani la inondarono di ordinazioni. Addirittura l’attrice Frances Drake, in auge all’epoca, volle subito un abito Schiap (così veniva chiamata amichevolmente la stilista italiana) che sfoggiò in una scena del film “I’d Give My life” del 1936.  La zip torna ciclicamente protagonista nella moda; gli stilisti amano giocarci sopra.

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