Collegiali inglesi emuli di Angus Young, sulla passerella di Giuliano Fujiwara. Come lo scatenato chitarrista degli ACDC, questi giovani ribelli, pantaloni corti e libri sotto il braccio, sfidano le regole con irriverenza, stravolgendole fino a farle proprie.
E’ la moda inglese anni ’60, fatta di rigore formale, eleganza, pulizia di linee ed un pizzico di edonismo, sono le divise scolastiche dei College britannici, rivedute e corrette dalla goliardia e l’anticonformismo dei giovani obbligati a portarle, in un mix fatto di sottili provocazioni e ricerca del particolare capace di distinguerli.
Ed è così che classicissimi gilet, cravatte, bombette, si riempiono di coloratissime “pins”, mentre giacche, pantaloni e camicie di taglio sartoriale sono realizzati in fantasie di righe policrome, da abbinare liberamente.
Piccoli vezzi, come la simpatica giacchina corta sul petto, da indossare con nonchalance su una normalissima camicia a righe, o le strisce multicolore lungo i fianchi dei pantaloni, il retro e i bordi delle giacche, la vita dei gilet.
E ancora gli strambi cappelli pieni di pins dall’aria stropicciata, la “multi cintura” fatta di più strisce colorate che avvinghiano completamente i fianchi, o quella altissima in vita come un bustier.
Divertente, ironica e pregevole al tempo stesso questa collezione, che senza rinunciare al rigore formale caro alla griffe, propone tantissimi spunti creativi, piccole sperimentazioni ed eccentricità all’insegna di un uomo elegante, sicuro di sé, ma che non si prende mai troppo sul serio!