BUON COMPLEANNO BIKINI!

Francesca Lodo
Alla domanda, perché usi il bikini? Enza, giovane commessa, distesa sotto il sole ha risposto: “Perché permette una abbronzatura quasi integrale e poi è così comodo…”. Certo la giovane ragazza, dondolata dalla brezza della Playa, (la celebre spiaggia di Catania), rispondendo a questa semplice domanda non pensava minimamente alla storia del “due pezzi” e soprattutto alle implicazioni sociali che hanno caratterizzato i primi 60 anni dell’invenzione di Louis Rèard.
Il bikini fa la sua prima apparizione nel 1946, esattamente il 3 luglio, quando lo stilista francese Louis Rèzard lo presenta nella sua collezione da bagno alla piscina Molitor di Parigi.
Un invenzione decisamente audace, secondo quanto riportano le cronache dell’epoca, perché per la prima volta scopre l’ombelico, che “il comune senso del pudore” impediva di mettere in mostra. Una vera rivoluzione per la storia del costume se si considera che lo stesso creatore non ha mai consentito alla moglie Marcelle di indossarlo.
La storia del bikini è intrecciata a quella di Miss Italia: nell’edizione del 1946 Silvana Pamparini viene penalizzata dalla giuria, rea di aver indossato un bikini troppo provocante, e al suo posto viene proclamata Miss Italia la più casta Rossana Martini. L’anno successivo, tutte le finaliste di Miss Italia sfilano in due pezzi, indossando modelli più sgambati.
Nello stesso anno, parliamo del 1947, sulle spiagge della riviera romagnola, la polizia si presenta in spiaggia per misurare il bikini delle bagnanti assicurandosi che le misure siano quelle consentite dalla legge.
Negli anni Cinquanta si comincia ad usare il nylon per confezionare i costumi da bagno, un prodotto nuovo e rivoluzionario che diede ufficialmente inizio alla escalation del bikini.
L’evoluzione del bikini si può raccontare anche attraverso le immagini delle dive Hollywodiane; come non ricordare, ad esempio, Ursula Andress nella celebre scena del film “007 licenza di uccidere”, quando l’attrice nel ruolo di Honey, esce dalle onde del mare indossando un bikini bianco? L’immagine insieme innocente e conturbante appartiene ormai all’immaginario collettivo.
Per non parlare poi di Raquel Welch nel film “Un milione di anni fa”, di Bo Derek nel film “Ten”, e di Brokie Shields nel film “Laguna blu”. Senza alcun dubbio, possiamo affermare che il bikini, negli ultimi 60 anni, ha contribuito, in maniera determinante, a modificare il comune senso del pudore.
Tutte le aziende specializzate in collezioni moda mare, con l’occasione dell’anniversario del bikini, hanno realizzato delle linee speciali dal sapore vagamente vintage riproponendo fantasie e stampe celebri che hanno accompagnato la storia del due pezzi.
I temi principali attorno ai quali ruotano le collezioni moda mare ’06 sono tre: le fantasie floreali, le stampe dal sapore esotico e l’oro.
Miss Bikini, nel realizzare la collezione ’06 si è ispirata alle più esclusive mete tropicali. Quasi tutti i costumi della collezione sono arricchiti da simboli e decori brasiliani come le conchiglie, ma anche da un cuore stilizzato come quello che caratterizza il costume di Francesca Lodo (Foto 1).
Anche la collezione di Pin Up si distingue per il tema floreale: fiori esotici come i petali delle dalie che colorano di mille nuances i costumi dell’estate 2006 (Foto 2). Una vera e propria tempesta cromatica che sta colorando le spiagge: arancio, giallo, verde, viola e fucsia.
Il must della collezione Pin Up ’06 è rappresentato dai costumi con stampe animalier: leopardi, tigri, elefanti e fenicotteri. Giungle e savane africane prendono vita anche nella collezione Parah (Foto 3). Verso tutt’altra direzione si muove, invece, Golden Point (Foto 4), che ha proposto per l’estate 2006 una linea dall’effetto optical. Certo costumi originali ma audaci allo stesso tempo che necessitano, per essere indossati, di un corpo adeguatamente palestrato.

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