Maurizio Galante

Nella foto collezione Maurizio Galante fall/winter 2000/01
È fedele a sé stesso, ma sempre nuovo, Maurizio Galante, lo stilista di Latina che è ormai il “cocco” dei francesi, e habituè tra gli invitati all’alta moda parigina. Sotto le alte e magnifiche volte di un vecchio magazzino del Louvre, ha proposto una donna femminile ed elegante, senza eccessi, ma moderna, trasparente e leggera come i tessuti che assembla sapientemente. Quest’anno ha recuperato dal passato pizzi vintage, e li ha “scavati” nella nappa morbida bordandoli di tubicini di perline. Ne ha fatto abiti svasati dallo scollo asimmetrico, giacche dai toni naturali, lunghi abiti svasati.
Ha “vestito” i vecchi jeans di perline e strass, di merletti che ha sovrapposto a tessuti di sapore giapponese, oppure ha addirittura eliminato il tessuto jeans per sostituirlo con fili e fili di perline luccicanti, come ha fatto in un giubbetto grigio-nero. Dei jeans, insomma, rimane solo l’armatura, che fa da sostegno a ragnatele di perle. Ma il top di Maurizio Galante rimane il gioco dell’origami, che oggi si fa più morbido e più portabile. Non ha abbandonato i suoi tubicini di silicone, che usa per corsetti tricot e per decorare un giubbetto di jeans, ma ha adottato anche i nastrini di organza, annodati, che formano un tessuto pelliccia per ghiacche e trench, e per la strepitosa “pelliccia estiva” color crema, che, grazie alla leggerezza del tessuto, si tiene quasi in una mano. Nastri di organza di seta creano tessuti plissè che giocano con i motivi geometrici modulari cari allo stilista, in volute e ghirigori ripetuti fino all’ossessione in un abile ritornello di trasparenze che scolpiscono il corpo. I tubicini di silicone tornano coloratissimi anche sui sandali dal tacco altissimo, che formano uno stivale in un gioco di intrecci fermato dietro da una chiusura lampo di tessuto in uno dei colori dei tubicini. Colore anche nei capelli, grazie a meches in tono con le tinte degli abiti.

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