Donne soldato sulla passerella di Alessandro De Benedetti, algide dentro gli abiti dal taglio maschile elegante e sartoriale, ambigue e misteriose dietro maschere che celano tutto un mondo.
Le forme sono scolpite sul corpo, rigide come una divisa, collo alto e vita stretta, eppure sinuose e carezzevoli sembrano scivolare lungo le curve, definendole.
La sensualità si fa strada attraverso spacchi vertiginosi che corrono lungo gonne dalle linee pulite e rigorose, o dentro le profonde scollature di compassati tailleur.
Aggressiva, sprezzante, sicura di sé, questa guerriera metropolitana esalta la propria femminilità enfatizzando il punto vita e librandosi su scarpe dal tacco altissimo strette da mille lacci che si annodano sopra, sotto e lungo la caviglia.Di rottura le lunghe gonne e i pantaloni di vernice rossa dall’impronta fetish, che abbagliano come un faro nella notte di una collezione che si caratterizza per le tinte ombrose.
Rare asimmetrie spezzano il rigore formale in lunghissime gonne e pastrani dal bordo sfilacciato.
Bello il cappotto dal taglio militare di seta leggerissima e svolazzante a creare un effetto strascico.
Tagliente come la lama di un rasoio, grintosa, la collezione di De Benedetti è la precisa espressione di uno stilista giovane e talentuoso che non conosce compromessi stilistici, per un risultato finale di sicuro effetto.