L’ultimo saluto a Ennio Morricone

Ennio-Morricone

Trovare le giuste parole per commemorare Ennio Morricone è davvero difficile, soprattutto per uno come lui che non amava i fronzoli e le celebrazioni. Una persona cordiale, umile ma, soprattutto speciale. Una persona di poche parole, ma mai banale. Ennio amava comunicare con la musica. Quella stessa musica che gli ha permesso di vincere due Premi Oscar e lo ha consacrato come uno dei migliori compositori dell’ultimo secolo. Non è un caso che Quentin Tarantino abbia scritto di lui: ‹‹Il re è morto, lunga vita al re››. Tutta Hollywood si è stretta, commossa, in un ultimo saluto al Maestro Morricone. E non poteva essere diversamente per uno che, come pochi, ha saputo regalare al mondo del cinema colonne sonore celestiali diventate subito classici della musica. Come non emozionarsi, ad esempio, ascoltando la colonna sonora di “Nuovo cinema paradiso”? Quelle note ci fanno sognare e ci riportano indietro nel tempo facendoci immaginare una Sicilia d’altri tempi, quando l’unica distrazione, per un popolo cresciuto a pane e campagna, era il cinematografo. Ennio era fatto così. Da ogni film riusciva a tirare fuori la giusta colonna sonora, ma non musica fine a se stessa bensì melodie ipnotiche che tutt’ora lasciano un solco nel cuore di chi le ascolta. Vi dicono qualcosa le colonne sonore di “C’era una volta in America” o “C’era una volta il west”? Ennio è uscito di scena a modo suo: in punta di piedi… Nessun colpo di teatro, nessun funerale di stato, ma una cerimonia privata per pochi intimi. Non amava i clamori, si emozionava facilmente. Ennio, come mi disse anni fa a Taormina, in occasione del Festival del cinema, si sentiva un uomo normale ma, soprattutto, fortunato e felice grazie alla sua musica…

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