LE IMMAGINI PROIBITE DI SISLEY

La stazione Leopolda di Firenze, oggi trasformata in teatro per importanti eventi culturali, ha ospitato dall’undici gennaio al tre febbraio, in occasione della sessantaduesima edizione di Pitti Immagine Uomo: “too much”, mostra fotografica delle ultime campagne pubblicitarie della Sisley.

E fin qui tutto normale se non fosse per il fatto che l’autore degli scatti è Terry Richardson , da molti considerato un moderno Newton, e le foto oggetto della mostra hanno fatto gridare più volte allo scandalo per via dei contenuti altamente erotici ed irriverenti: corpi avvinghiati durante un rapporto sessuale, nudi femminili, nudi maschili e così via.
Ma si sa, l’arte è arte, e quando dietro una macchina fotografica c’è uno come Terry Richardson tutto è permesso.
Provate ad immaginare la sorpresa dei visitatori all’inaugurazione della mostra che si sono trovati davanti uno spettacolo dai più arditi club privèe: l’immensa sala della stazione Leopolda, ricoperta dagli scatti fotografici delle ultime campagne pubblicitarie Sisley, con al centro, illuminate da un fascio di luce rossa, diverse ragazze in abiti rigorosamente succinti, alle prese con delle sensuali danze lap dance, il tutto condito da una buona dose di prosecco toscano della migliore annata.
“Too much” quindi appropriato, per una mostra nata con l’intento di celebrare l’autore delle ultime campagne Sisley: Terry Richardson padre della provocazione e della libertà di espressione no limits.

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