Le dodici donne di Gattinoni

La fede e la fiducia nei propri mezzi e nei propri ideali ha animato la nuova collezione di Gattinoni. Guillermo Mariotto direttore creativo della maison attraverso la rappresentazione di dodici figure femminili che hanno scritto pagine importanti di storia ha dato nuovamente saggio della sua creatività e soprattutto della sua genialità. La prima figura femminile ad essere riletta in questo immaginario viaggio nella storia è Giovanna D’Arco, rappresentata nei suoi severi “panni” color ferro, tra micromaglia e pizzo macramè indossa l’armatura e la micro tunica sostenute insieme da cinghie di cuoio, la testa è incorniciata da una corona di ferro e le scarpe a punta sono fitte di lingue metalizzate.
La seconda Giulietta, rappresenta l’amore oltre la vita fragile ed eterea, indossa una veste bianca trapuntata di fili d’oro, car i ca di simboli che rievocano l’universo medievale. La terza apparizione è la regina Isabella di Spagna, famosa ai più per aver finanziato la spedizione di Cristoforo Colombo. Guillermo Mariotto la interpreta austera e distaccata nel suo bustier “grigio di castiglia”. La successiva figura femminile che ci troviamo di fronte è la sfortunata Maria Stuarda, rappresentata in una sinfonia di neri lucidi e opachi alla “mistery black”. La Zarina Caterina di Russia viene invece riletta in chiave denim e gazar ricamato a filo, la guèpiere usata come arma di seduzione. Maria Antonietta rappresenta invece il trionfo dell’eccesso, trattato con nonchalance. Un’altra figura femminile tratteggiata dalla maison Gattinoni è quella di Maria Valeska, meglio conosciuta come l’amante di Napoleone. che in questa singolare rilettura di Guillermo Mariotto rappresenta la dedizione. Indossa abiti ricchi di trasparenze decorati con ricami a fili d’oro. La donna che più d’ogni altra, se c ondo l’interpretazione del direttore creativo di maison Gattinoni, incarna il cambiamento epocale è la Contessa Castiglioni, immagine patriottica, vista come un inno al nostro Risorgimento. La figura femminile che rappresenta la fede religiosa è Bernadette, riletta in tutta la sua semplicità, vestita di abiti poveri, i tessuti vanno dal sacco alla ciniglia, le scarpe sono di pelle bagnate dal fango. Esattamente il contrario della “donna qualunque” che lo stilista argentino dipinge come una teen-ager metropolitana, senza storia nè ideali, con un futuro tutto da inventare. La donna che incarna “il riscatto sociale” è Madame Curie, premio nobel per la fisica nel 1903 e per la chimica nel 1911, la sua mise è severa e maschile, il suo look è giocato con il più classico dei contrasti “black & white”. La donna che rappresenta “l’universalità dei linguaggi” è Ella Fitzgerald, in poche parole “la musica”, vest e in maniera colorata, la luce preziosa delle paillettes viene mescolata ai ritmi africani, il tutto all’insegna dell’asimmetria. Un capitolo a sè merita il cinema, rappresentato da Marylin Monroe, icona senza tempo, che viene riletta in chiave mood, tutta dipinta di stelle. Insomma l’universo femminile riletto dalle mani sapienti di Guillermo Mariotto che vuole omaggiare con una nuova collezione le donne che hanno lasciato un segno indelebile nella storia.

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