Chiamatela pure “clutch”, chiamatela pure “pochette”, tanto alla fine il risultato non cambia: invertendo i fattori si ottiene lo stesso risultato.
Parliamo delle micro-borse che questa estate ritornano prepotentemente alla ribalta.
Un ritorno che si presagiva già da tempo, ma è con l’estate 2009 che si raggiungerà il culmine.
Certo rispetto alle classiche borse femminili che racchiudono un micro-cosmo, la pochette non è affatto comoda; anzi, nella maggior parte dei casi riesce a contenere un mazzo di chiavi e il cellulare. Ma volete mettere la bellezza con la comodità? Non sempre le due cose vanno di pari passo…
E poi l’accessorio, in generale, col tempo ha perso la sua originale funzionalità, trasformandosi sempre più in un tipico vezzo femminile.
Le sue origini sono remote, si parla addirittura del Settecento; in quell’epoca in Francia, le tasche (poches, in francese) non erano cucite sugli abiti ma sostituite da piccoli sacchetti da appendere alla vita.
Ma il vero successo per la pochette arriva a cavallo tra gli anni Venti e Trenta del Novecento. Solo allora diventa un accessorio irrinunciabile, il vezzo all’ultima moda, e soprattutto, il simbolo del cambiamento. Perché fu proprio il quel periodo che la rivoluzione del costume modificò per sempre l’immagine femminile.
Non più corsetti Vittoriani ma abiti fascianti e leggeri. Niente capelli legati in rigidi chignon ma zazzere corte e sbarazzine. Era il momento delle donne definite “Flappers”. Donne, per la prima volta, indifferenti allo sguardo dei benpensanti e allegramente compiaciute del rumore sollevato con abitudini scandalose come fumare e bere in pubblico. Non più succubi degli uomini ma compagne di vita. E proprio la loro ribellione creò nuovi miti: quelli dei cosmetici, del rayon, e della seta, delle sigarette, delle trasparenze e appunto della “pochette”. Influenzarono la storia e l’industria.
E adesso in una nuova fase storica in cui gli uomini soffrono l’indipendenza delle donne e stentano a riconoscerle perché troppo aggressive, le pochette ritornano alla ribalta. Straordinari oggetti del desiderio capaci di spingere a inauditi compromessi con la comodità.
Come per i gioielli anche per la pochette il momento ideale per sfoggiarla è dopo il tramonto. Perfette abbinate ad abiti da sogno, valorizzano le mise più eleganti.
In velluto, pelle lavorata, coccodrillo, satin lucente, o pitone, in giro se ne trovano di tutti i materiali e soprattutto di tutte le forme.
Per chi può permetterselo, la clutch (nuovo termine che indica la cara vecchia pochette), può diventare anche un lusso da parecchi zeri. Louis Vuitton, ad esempio, ha lanciato “Minaudiere” una sorta di lingotto d’oro realizzato dai maestri artigiani con trecento ore di lavorazione. Ovviamente in edizione limitata, questa borsetta dei sogni costa più di duecentomila euro. (Nella galleria fotografica alcuni modelli di clutch per questa stagione calda di: Furla, Coccinelle e Guess).