I NIGHT HUNTERS DI ROBERTO CAVALLI

Ph A.Leonetti
La biblioteca carica di libri antichi che fa da scenario alla passerella di Roberto Cavalli è il pretesto per presentare un uomo sfaccettato che ama la musica classica ma dai ritmi intensi (come la colonna sonora di Richard Wagner); un maschio (e mai parola fu più azzeccata) che espone i trofei delle sue battute di caccia, dai crani ai corni, ma che apprezza anche i momenti di relax, sorseggiando un Fernet Branca (contenuto nella fiaschetta gadget). Insomma, Roberto Cavalli per l’autunno/inverno 2005-2006 sceglie i night hunters, come recita la cartella stampa: un sapiente mix tra aristocratici cacciatori e amanti delle tenebre che indossano pastrani in camoscio bagnato con collo di castoro ma anche jeans con fascia laterale nera da smoking, giacche in vernice con impunture da selleria e pure giubbotti con mille borchie, maglioni grigio melange a collo alto parimenti a camicie nere con tralci riccamente ricamati. Il pitone domina la collezione, allungandosi sul chiodo verde, sulla giacca nera patch, sugli stivali con i lacci e sul giubbotto corto con allacciatura asimmetrica e interno in pelliccia. Mentre scompare la cravatta, sostituita dal dolcevita portato sotto la giacca gessata e i jeans decorati. “Preda” o, meglio, “compagna di caccia” del night hunter di Cavalli è una donna in pelliccia nera di piume, come un falco, o pelo verde di volpe con busto di pitone borchiato che porta il tailleur blu gessato con bottoni dorati e lacci da cortigiana dietro la schiena, durante il giorno, e l’abito nero in pizzo steccato tipo bustier fino all’orlo, per la sera. La passerella di Roberto Cavalli si riconferma sublime ed entusiasmante e il suo uomo è un perfetto dandy contemporaneo: forse più sobrio ma sempre passionale. Una creatura che torna a leggere… i libri della sua sontuosa biblioteca e il mondo.

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