Con l’autunno-inverno 2007-08 viene definitivamente consacrato un accessorio: i guanti, che da elemento funzionale all’abbigliamento diventa improvvisamente un “must have”; pezzo non più complementare ma indispensabile del guardaroba femminile.
Lunghissimi al polso, sportivi o sofisticati, gli storici accessori perdono la loro funzione primaria di antifreddo e assumono un nuovo ruolo glamour.
Gli stilisti più importanti si sono proprio sbizzarriti, lanciandosi in una gara che coinvolge pochi centimetri di pelle.
Guardando le immagini delle collezioni moda autunno-inverno 2007-08, appare evidente che questo inverno non se ne potrà proprio fare a meno.
I guanti del resto sono sempre stati associati all’eleganza e ad un certo stile bon ton in voga soprattutto tra gli anni ’40 e gli anni ’50. Come non ricordare quella mitica scena del film “Gilda”, in cui Rita Hayworth, ballando sulle note di “Amado mio”, li sfoggiava con tipico vezzo femminile. E poi che dire dei guanti che Audrey Hepburn sfoggiava nel film “Colazione da Tiffany”.
Persino Marlene Dietrich portava spesso i guanti per nascondere le sua mani, che a suo dire, non erano perfette.
Ma anche dive dei giorni nostri non ne possono assolutamente fare a meno, basta pensare a Dita Von Teese, la regina del burlesque, che non si è mai fatta ritrarre senza.
I guanti, in effetti, consentono di nascondere unghie non perfette, manicure trascurate, rughe e macchie. Inoltre, secondo gli esperti di costume, aggiungono un tocco di classe al tubino un po’ spento, al tailleur non fiammante, insomma seducono con raffinata eleganza.
Sfogliando i vecchi manuali di buone maniere, si comprende immediatamente l’importanza di questo accessorio un tempo ritenuto indispensabile nel guardaroba femminile.
Irene Brin, celebre giornalista di costume e scrittrice, a tal proposito, nel suo “Dizionario del successo, dell’insuccesso e dei luoghi comuni” scriveva: “Una donna di età media, di medie situazioni e di medie ambizioni, deve possedere nel suo guardaroba diversi tipi di guanti da indossare in base alle diverse situazioni: in pelle robusta, in camoscio, uno in raso e quanti può in capretto lavabile”.
Guardando indietro nel tempo ritroviamo testimonianze dell’esistenza dei guanti già ai tempi dell’antico Egitto.
All’ombra delle Piramidi i Faraoni li indossavano spesso, come si evince da antiche stampe. I guanti sembra che all’epoca dei Faraoni, fossero carichi di valore simbolico, contraddistinguevano le caste ed erano emblema di privilegio.
Anche nel medioevo, il guanto rivestiva un importanza particolare: è parte della cerimonia d’investitura feudale, pegno d’amore per la donna cui veniva donato, un segnale di disprezzo e di sfida a duello se gettato o sbattuto in faccia.
La regina Elisabetta, ancora oggi, porta i guanti mentre mangia ai banchetti di Stato: lo ha fatto pure al Quirinale ospite del nostro Presidente della Repubblica durante il suo ultimo viaggio ufficiale in Italia.