GUCCI TRA ROMANTICISMO E SUGGESTIONI NOIR

A.Facchinetti Ph.A.Leonetti
Tutti i dubbi, tutte le incertezze che hanno accompagnato la pre-sfilata di Gucci, tutto ad un tratto svaniscono.
Ore 17.35 di giovedì 30 settembre, bastano pochi minuti per celebrare un vero e proprio passaggio epocale. Un emozionante lungo applauso, che riesce a smuovere gli animi anche ai più avari di sentimenti, accompagna il finale della sfilata primavera-estate 2005 di Gucci, che coincide con una nuova era per l’azienda del gruppo Pinault Printemps-Redoute.
Fanno ormai parte dei ricordi i successi della coppia Tom Ford – Domenico De Sole, il primo texano, il secondo italiano; ai quali si deve il merito di aver rilanciato in tutto il mondo, lo storico marchio fiorentino.
Non è un mistero che l’azienda nel 1990 era vicina al fallimento, dopo la cura: Ford-De Sole, nel 2002 si raggiunge il fatturato di 2 miliardi di dollari che ha permesso a Gucci di diventare il marchio più prestigioso del lusso. Il 30 settembre 2004 con Alessandra Facchinetti si apre un nuovo capitolo della tormentata vita del marchio, che considerate le premesse: una collezione dal sapore romantico che non fa assolutamente rimpiangere Tom Ford, si preannuncia ancora ricco di emozioni e successi.
Certo la giovane stilista 32 anni bergamasca, figlia di Roby Facchinetti dei Pooh e sorella di DJ Francesco, non possiede lo stesso carisma e il fascino tenebroso di Tom Ford, ma alla gente che ama spendere molti quattrini per indossare un abito griffato, forse questo importa poco.
La collezione è sospesa tra romanticismo e suggestioni dal sapore noir, tornano subito alla mente i libri di James Ellroy ma soprattutto i riferimenti conducono a “Mulholland Drive”, la strada della Holywood ombrosa, a cui sono ispirate tante storie; strada che da il titolo all’omonimo film di David Lynch con Naomi Watts che brilla in tutto il suo splendore. Ebbene, se l’obiettivo di Alessandra Facchinetti era trasportare attraverso i capi della collezione gli addetti ai lavori ed i fruitori finali in un viaggio onirico, allora dobbiamo confermare la riuscita dell’operazione. La collezione gioca con sete drappeggiate ed infiocchettate che fanno capolino tra abiti che a primo impatto sembrano casti, con l’ombelico coperto; ma poi scopriamo che la schiena è completamente nuda, quasi a dar scandalo. Ma questo è il gioco delle contraddizioni che la stilista bergamasca ha saputo ben interpretare. E’ particolarmente seducente la camicia che timidamente si apre sul seno. Altra sorpresa viene dai colori immaginati per la prossima stagione calda, tutte le nuances della pelle umana: perlacea, ambrata, rosata e abbronzata quasi a confondere involucro e contenuto.
Punto forte di Gucci rimangono gli accessori, come rimanere insensibili davanti a sandali gioiello dalle tonalità color oro; per poi non parlare delle cinture ricamate strette sui fianchi. Anche la prossima estate il must per gli appassionati di Gucci, sarà sfoggiare accessori e capi, frutto di un meticoloso lavoro sulla pelle pregiata: tartaruga, coccodrillo e struzzo. Insomma, Alessandra Facchinetti ha passato a pieni voti l’esame, adesso deve continuare su questa strada, dimostrando a tutti che Tom Ford è solo un ricordo.

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