“Le donne hanno pienamente raggiunto la parità dei diritti, imponendosi nelle più importanti sfere della società, a questo punto possono tornare ad occupare il loro ruolo femminile”. Questa in sintesi la base di partenza della collezione primavera/estate 2004 di Chiara Boni, interamente dedicata ad una donna pienamente consapevole della sua femminilità e soprattutto della sua sensualità.
Gli anni ’80 vengono rivisitati, l’edonismo torna alla ribalta, la stilista fiorentina fa un uso esagerato di velate di pizzi e tulle, lo chiffon non manca mai e le trasparenze abbondano. I capi della collezione disegnano una silhouette che mette in evidenza i fianchi, la vita e il seno. Chiara Boni nel rappresentare la sua collezione dice di aver giocato con le vecchie bambole della nonna, qua e là nastri, paillettes, merletti e piume di struzzo. Seduzione, quindi, ma con intelligenza senza cadere nel territorio della volgarità. Ad applaudire la collezione di Chiara Boni c’è anche Giovanni Inghirami, che distribuisce la collezione maschile della griffe, per il femminile si riparte da zero con una nuova distribuzione ancora top secret. Sul parterre lo sguardo si perde tra nobiltà e personaggi del jet set: Sibilla della Gherardesca, Marina Pignatelli, Carlo Giovannelli, Enrica Bonaccorti e la figlia Verdiana, Riccardo Schicchi ed Eva Henger, Jinny Steffan, Paola Bulgari e Gigliola Cinquetti.