Sorelle Piredda

“La donna guerriera, vestita di cuoio e di vento, attraversa l’isola fenicia. Avvolta nell’incanto antico di uno scialle…”

Debutto sulle passerelle di Milano Moda Donna per le quattro sorelle Piredda: Betty, Paola, Patrizia e Rita, scelgono di aprire i battenti con un incipit di Flavio Soriga, con testi che evocano la Sardegna.
Tanti i rimandi alle tradizioni dell’isola d’origine delle stiliste, che a tratti si mescolano a quelli della civiltà dei Fenici e delle tribù azteche. Una rielaborazione fatta di geometrie in movimento, tagli rigorosi resi fluidi dalla morbidezza dei tessuti: maglia, sete e ricami s’intrecciano al cuoio. Lo scialle, avvolgente simbolo della couture cagliaritana, diventa un passepartout della collezione: decorato, fluttuante, è un abito, è un accessorio, è un’appendice inseparabile della donna della griffe. I preziosi ricami realizzati artigianalmente, s’ispirano agli antichi gioielli punici e riportano i simboli utilizzati nell’arte sarda della ceramica. Il racconto-sfilata parla di una donna selvaggia e grintosa, ma al tempo stesso leggera come un volatile, che riscopre le sue radici, ancorata al passato, ai costumi tradizionali, riattualizzati in nuove forme e in proporzioni decisamente contemporanee.

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SIMULTANEOUS

“Un tram chiamato desiderio” si ferma a Simultaneous. Ancora una volta è il cinema, ancora una volta un personaggio femminile a diventare icona di uno stile, di un modo d’essere, ad ispirare una collezione romantica e grintosa al tempo stesso, con una vena di malinconia.

Blanche Du Bois sfila in passerella, con il suo carico di sentimenti e memorie, protagonista di un’eleganza d’altri tempi, vissuta, maltrattata e carica di contrasti.

I volumi sono morbidi, leggeri e svolazzanti nelle camicie e nei vestitini di chiffon pieni di piccole balze, drappeggi e lacci lunghissimi che si perdono nei movimenti; avvolgenti nelle fasce che cingono la vita.
Maschile e femminile si rincorrono per tutta la collezione, in un continuo gioco di contrasti e sovrapposizioni.

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A LONDRA SI RESPIRANO GLI ANNI CINQUANTA

Tra certezze, sorprese e delusioni, si è appena conclusa “London Fashion Week”, settimana della moda londinese. Contenitore per eccellenza delle nuove tendenze, dove ad ogni presentazione, ad ogni sfilata si respirava aria di innovazione. La prima cosa che è apparsa agli occhi di tutti e la riproposizione in chiave vintage della moda anni cinquanta, tendenza dominante per la prossima stagione calda. Lo stilista irlandese Paul Costelloe, ha portato in passerella una collezione ispirata alla femminilità e al glamour casto di quegli anni. Musa ispiratrice della collezione l’attrice Jiulianne Moore, che ha evidenziato su di sè la silhouette strizzata in vita di Costelloe. Anche nella collezione primavera/estate 2004 di Sadie Frost e Jemina French, si respirava l’atmosfera glamour degli anni cinquanta: chiome raccolte alla Olivia de Havilland in “Via col vento”, impalpabili micro-abiti punteggiati da fiorellini, costumi da bagno con sgambatura bassa, che rievocano immagini da vecchie foto sbiadite dei nonni, camicie a sbuffo di chiffon.

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Roberto Musso

“I miei abiti continuano a sfidare le regole e rappresentano un’alternativa al modello dominante”. Presenta così la sua nuova collezione Roberto Musso, profeta del minimalismo romantico, delle imperfezioni esibite, delle stampe giocose e infantili.

A sfilare è “Alice nel paese delle meraviglie”, una giovane donna allegra e colorata, che si diverte a mescolare liberamente pezzi di stoffa, a trasformare capi di taglio tradizionale in qualcosa di completamente nuovo, a disegnare grossi fiori stilizzati su gonnellone e gonnelline, maglie, abitini.
La giacca di taglio maschile diventa così un patchwork multicolore o si indossa al contrario, con le fodere a fiori e le cuciture in bella vista.

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Alexsandro Palombo

Si “schiude” una nuova stagione creativa sulla passerella di Alexsandro Palombo. Una nuova femminilità, più misurata e concettuale, si fa largo timidamente lasciandosi alle spalle le provocazioni e gli eccessi delle collezioni passate. Niente più campi minati, fili spinati, percorsi di guerra, kefiha in tutte le salse. Le modelle sfilano teneramente col viso ricoperto di piume, come pulcini appena usciti dall’uovo, candide nei completini di cotone bianco tagliati al vivo, o nelle gonne con orlo quadrato e ricamato che sembrano ricavate da antiche tovaglie.

Palombo pone con forza il tema dell’insicurezza femminile, come momento di crescita personale, di riscatto e riscoperta di se.

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INES VALENTINITSCH

Capi che sembrano disegnati col compasso. Vezzo e bon ton. Forme geometriche e fluidità. La donna spring-summer 2004 firmata Ines Valentinitsch sembra poco avvezza alle regole, e si muove indisturbata tra il cubismo di Picasso, le linee sagomate e la leggerezza del jersey e delle ruches svolazzanti. Si lascia avvolgere da lacci che le disegnano i fianchi, micro tutine, corpetti in plastica, top, canotte e giacche geometriche, pantaloni lunghi e corti. Le silhouette strizzate sembrano vere e proprie architetture, e mettono in primo piano i fianchi.

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Marella Ferrera

“Oltre l’Abito….il Pensiero. Una tela che evoca ricordi, sogni e atmosfere che si nutrono di terra e di energia, di luce e di preghiere. Ho voluto fermare il tempo e cogliere tutto con uno sguardo”.

Si respira misticismo alla presentazione di Marella Ferrera, che celebra la sua prima decade da stilista disegnando un percorso ideale, che ancora una volta vede protagonista assoluta la Sicilia, con le sue mille sfaccettature e contraddizioni.
L’Isola di Lava, l’Isola dei Malavoglia, l’Isola Araba, l’Isola dei Papiri…Una terra multiculturale e camaleontica fa da quinta ad una collezione fatta di ricerca e suggestioni.

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TER ET BANTINE

Atmosfera esistenzialista alla presentazione di Ter et Bantine. Uno spazio spoglio e mistico come una galleria d’arte. L’installazione di Maggie Cardelu come quinta teatrale e la performance di un gruppo di ballerini, quattro uomini e quattro donne, che mescolano tra loro corpi, abiti ed emozioni. Una danza simbolica per esaltare la leggerezza dei tessuti, il tremulo volteggiare delle rouche, le sbavature di colore sui fondi bianchi.

Una moda lievemente androgina, che suggerisce una trasposizione di ruoli, nella quale fantasie maschili come i gessati e trasparenze femminili si abbracciano dando vita ad un guardaroba trasformabile ed unisex.

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DSquared2

“Bulli e pupe” sulla passerella di DSquared2. Lo show femminile ancora una volta fa sue le atmosfere di quello maschile e a sfilare sono i favolosi anni ’60. Nell’enorme hangar delle ex cartiere Binda, rombano i motori di sfavillanti Harley Davidson e moderne Pink Ladies giocano con la propia sensualità. Sexy e ribelle, la donna Dsquared2 sfida le convenzioni ostentando una femminilità decisa, fatta di volumi ridotti e attillatissimi.

Baby doll e hot pants, corsetti di pelle nera borchiata, giacchine corte in vita, jeans alla caviglia aderenti come una seconda pelle e sempre, inesorabilmente, col cavallo basso, bassissimo.
Ma tra tacchi vertiginosi, bikini coloratissimi e conigliette di Playboy, si fa largo anche qualche capo di taglio più sartoriale, quasi bonton, sempre profondamente ’60s; cappottini, minigonne e vestitini dalle linee pulite, talvolta trapuntati e profilati a contrasto.

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Blunauta

Fernanda Lessa calca la passerella ed è la nuova testimonial di Blunauta. La collezione che l’etichetta crea per la prossima primavera estate è tutta giocata sulla qualità dei tessuti, fiore all’occhiello dell’azienda, e su silhouette impeccabili: i pantaloni e le giacche sono multitasche, il tailleur è classico e disegna il punto vita, le tute aderenti in raso elasticizzato. Tanti gli abitini e i top dagli scolli asimmetrici. Black&white per i completi e i capi profilati, influenze japan nei colletti alla guru, decisamente Sixties style negli abitini trapezoidali con fantasie alla Mondrian o optical.

Seta, raso, cotone e lino si alternano a organza e chiffon. Rompono il dualismo cromatico nero-bianco i toni del beige, la luminosità del giallo e dell’arancio. Le geometrie optical si alternano ai pois e alle stampe floreali. Il dettaglio eccentrico?

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