A LONDRA SI RESPIRANO GLI ANNI CINQUANTA

Tra certezze, sorprese e delusioni, si è appena conclusa “London Fashion Week”, settimana della moda londinese. Contenitore per eccellenza delle nuove tendenze, dove ad ogni presentazione, ad ogni sfilata si respirava aria di innovazione. La prima cosa che è apparsa agli occhi di tutti e la riproposizione in chiave vintage della moda anni cinquanta, tendenza dominante per la prossima stagione calda. Lo stilista irlandese Paul Costelloe, ha portato in passerella una collezione ispirata alla femminilità e al glamour casto di quegli anni. Musa ispiratrice della collezione l’attrice Jiulianne Moore, che ha evidenziato su di sè la silhouette strizzata in vita di Costelloe. Anche nella collezione primavera/estate 2004 di Sadie Frost e Jemina French, si respirava l’atmosfera glamour degli anni cinquanta: chiome raccolte alla Olivia de Havilland in “Via col vento”, impalpabili micro-abiti punteggiati da fiorellini, costumi da bagno con sgambatura bassa, che rievocano immagini da vecchie foto sbiadite dei nonni, camicie a sbuffo di chiffon. Sul parterre di Frost & French, l’immancabile pioggia di vip: Gary Kemp, primo marito della Frost, nonchè ex Spandau Ballet, ma anche le Top model Kate Moss e Claudia Schiffer, nelle insolite vesti di spettatrici. Mannequin blasonate, protagoniste invece sulla passerella di Julien Macdonald: Jacquetta Wheeler, Elisabeth Jagger e Anouk Lepere, che si sono susseguite in un’esplosione di rossi accesi, argenti, neri, bianchi, rosa e giallo in tinta fluo indossando sgambati costumi da bagno dalle profonde scollature a V che spuntavano da tutine trafitte da fiorellini o da ampi poncho crochet. In pedana si sono visti anche sensuali abiti di chiffon che si gonfiavano sul retro e miniabiti decorati di perle d’oro o frange. Il marchio italiano GIBO, disegnato dalla stilista olandese Julie Verthoeven, ha scelto per la primavera-estate 2004 un guardaroba più portabile e vendibile rispetto alle sue precedenti collezioni: pantaloni alla caprese o stretti alla caviglia da elastici; giacche a vento che reinventano il K-way illuminandolo di colori vivaci come il verde prato, abiti di jersey con maxi-tasche decorative pendenti e vestiti che stratificano curvilinee lingue di tessuto. Festival dei colori da Paul Smith, che ha mandato in pedana una primavera-estate dominata dalla policromia, punteggiandola di pois e rigandola di strisce in sintonia con il suo stile. In alcuni casi emergevano temi cari alla tradizione sudamericana con qualche accenno al carnevale di Rio. In passerella hanno indossato i capi di Paul Smith tante Top model: Vivienne Solari, Elisabeth Jagger, Jacquetta Wheeler e Georgina Cooper. Suzanne Clements e Inacio Ribeiro hanno proposto il loro caratteristico rigato crosiere alternato a quadrettini Vichy, pois e delicate stampe floreali confezionando una primavera-estate femminile e graziosa con qualche accenno alla couture di Chanel, in particolare nei tailleur. L’apoteosi di “London Fashion Week”, tuttavia, si è raggiunta alla sfilata di Sophia Kokosalaki, che continua a sorprendere in maniera positiva buyers e giornalisti. La stilista greca ha portato in passerella il meglio del suo repertorio stilistico, dove non mancano mai i riferimenti al mondo classico: i pepli delle Kore e la morbidezza delle statue di Fidia, che si sono evoluti all’insegna di un look sexy, femminile e moderno. La stilista che disegnerà i costumi per le Olimpiadi di Atene, ha giocato con i drappeggi che fasciano la silhouette in tonalità degradate di colori, dando forma a top che lasciano le spalle scoperte. La donna Kokosalaki vive di notte, e non passa inosservata con luccichii di cristalli Swarowski. La palette cromatica gioca sulle diverse sfumature di rosa cipria, carta da zucchero e tinte polverose con flash di nero assoluto.

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