Andrew Mackenzie: La performance del caos

Abbiamo aspettato con trepidazione l’Evento “Mackenzie” all’AltaRoma, abbiamo fatto a botte per entrare nella sala, gremita di gente, siamo stati incuriositi dalla musica a tutto volume e, una volta entrati, non siamo riusciti a vedere granchè, ma quello che abbiamo rubato tra le teste, ci è bastato. Lo stilista inglese ha voluto rendere omaggio agli anni ’70 e alle icone indiscusse di quel periodo, da Andy Warhol a Iggy Pop e ha allestito la sala come un enorme set fotografico: a due a due sono entrati i ragazzi che venivano preparati, dal vivo, dai propri truccatori e parrucchieri, indossando abiti dal gusto vintage-retrò: completi gessati in pelle lucida per un lui, dal make up deciso intorno agli occhi, mini abiti patchwork e trasparenti per una lei dalle enormi pettinature scolpite.
Il glamour, che ha reso famoso gli anni ruggenti della Pop art, è rivissuto grazie all’estro genialoide di uno dei più irriverenti fashion maker internazionali. Nulla da eccepire allo stile londinese di Mackenzie, fatto di tessuti ricercati e di lusso, e a mente fredda, neanche alla sua performance, irritante e deludente a causa della scarsa visibilità e della confusione generata da una “mandria” di visitatori lanciati allo sbaraglio;d’altronde, a un pazzo scatenato come Mackenzie si concede tutto, anche la generazione del caos assoluto, durante l’Alta Roma, l’evento della moda italiana, più elegante e raffinato della stagione.

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