6.622 visitatori hanno affollato gli spazi del White, salone internazionale dedicato a tendenze moda e stilisti emergenti, durante gli ultimi giorni delle sfilate milanesi al Superstudio Più, in Via Tortona. Un’affluenza del 34% in più rispetto allo scorso anno. Forse complici le enormi poltrone bianche presenti all’interno dello spazio, oasi di riposo per i visitatori travolti nel tran tran delle passerelle milanesi, il White Cafè, o probabilmente la rigenerante area White Relax (in collaborazione con Evian, un vero e proprio centro benessere con tanto di massaggi personalizzati), sta di fatto che la manifestazione ha registrato ottimi risultati. Alta la presenza di buyer (5.297, di cui 1.376 stranieri), attratti da una creatività multiculturale e trasversale. A partire dall’area Inside White, dove erano presenti designer provenienti da tutto il globo: Spagna, Inghilterra, Usa, Francia, Germania, Turchia…Un melting pot stilistico che ha visto emergere il giovane designer turco Umit Unal, vincitore del premio Inside White Award assegnato da una giuria di esperti del fashion, per le sue proposte considerate le più interessanti e innovative dell’area Inside. “Non mi aspettavo questo premio. E’ molto importante essere il vincitore, soprattutto qui all’Inside White, dove sono presenti realtà stilistiche così differenti, tutte valide ed estremamente creative”. Afferma lo stilista. A 32 anni Unal, che ha alle spalle studi in storia e archeologia, già insignito nel 1996 del secondo premio “World Young Designer Award” da Iard –International Appareal Federation- e in Turchia del primo premio “Accademia Young Designer Award” per ben tre volte (1992, 1996, 1997), afferma: “La mia donna è sofisticata ed intellettuale, deve ‘sentire’ quello che indossa. Senza un background culturale, non può percepire i miei abiti. Le mie creazioni sono il risultato di studi archeologici, memorie nostalgiche e sperimentazioni stilistiche, che fondono dettagli storico-architettonici alla grande ricerca sui texture”. Eclettismo e creatività. Queste le chiavi vincenti dei giovani, tra designer e case espositrici, presenti al White. Bilancio positivo e promettente per un evento che ha giocato su elevata qualità, innovazione e flessibilità.
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