TORNA IL REGGICALZE

reggicalze Parah
Sin dalle sue prime apparizioni è stato sempre considerato un simbolo di seduzione e trasgressione: le ballerine del “Cancan”, nella Parigi della “Belle epoque”, lo ostentavano con tipico vezzo femminile. Stiamo parlando del reggicalze, che gli esperti di tendenze indicano come il “must have” della prossima stagione fredda.

Tutte le più importanti case di moda specializzate in lingerie non si sono lasciate scappare l’occasione, presentando nelle loro collezioni autunno-inverno 2007-08 dei modelli particolarmente audaci, come nel caso di Parah.
La sua storia è lunga, ma soprattutto assai travagliata: da accessorio sexy delle Pin-up a oggetto intimo delle prostitute, fino a diventare elemento di seduzione delle ragazze di oggi.

Pare che l’invenzione del reggicalze si debba al francese Fereol Dedieu. Nel lontano 1876 Fereol diede vita ad un accessorio “fru fru” che serviva a reggere le calze.
Proprio in Francia, qualche giorno fa, il quotidiano “Liberation” ha dedicato al reggicalze un’intera pagina. L’importante tabloid francese sull’argomento ha interpellato una vera esperta: la stilista francese Chantal Thomass, specialista nell’intimo femminile.
“Sono sempre così stupita di vendere così tanti reggicalze. Ad essere sincera, è mille volte più comodo il collant ed è molto più semplice da indossare – ha spiegato la stilista francese -. Il reggicalze si mostra ad una persona sola, a differenza del reggiseno che spesso si lascia intravedere sotto la camicia o un top velato. Il reggicalze non si esibisce: quando lo si indossa lo si fa per scelta, con uno scopo preciso, quella volta, ad esempio che si vuole sedurre il proprio fidanzato – ha continuato Chantal Thomass -. A livello di vendite la proporzione è di 300 reggicalze venduti ogni 3000 reggiseni”.
Secondo una recente ricerca di mercato, sono sempre di più gli uomini tra i 20 e i 30 anni che chiedono il reggicalze, senza vergognarsene, per regalarlo alla loro compagna.
Nel servizio apparso su “Liberation” la stilista francese Chantal Thomass ha anche precisato che nel disegnare la sua collezione di reggicalze si è ispirata alla lingerie degli anni ’30 e ’40, a vecchi film dell’epoca come “L’angelo azzurro” con una provocante Marlene Dietrich. “L’intimo mi ha sempre attratta, era diventato l’accessorio principale delle mie sfilate – ha spiegato la stilista su “Liberation” -. All’inizio l’ho compravo a Pigalle, ma era di bassa qualità, in nylon e con pizzi e ricami volgari. Ne ho fatti fare in seta, dai colori vivaci, come il rosso, il verde e il giallo. Quando una donna indossa la giarrettiera ci si sente sexy, è un elemento di forza” ha concluso Chantal Thomass.

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