Tre sono le cose che, almeno secondo Vivienne Westwood, fanno apprezzare l’Inghilterra, e sono i vestiti, la letteratura e i giardini.
La stilista, oggi a Parigi, ha reso omaggio al suo paese, con la sua moda, la sua storia e i suoi fiori, mettendo in scena il Rinascimento Inglese visto attraverso una eccentrica fantasia.
La collezione “Anglophilia” (c’era stata già la “Anglomania”), è apparsa come un bel ritorno alle origini della Westwood, alla sua migliore ispirazione: flanella, vigogna, tweed e seta per tailleur e cappotti con il tocco in più del taglio estroso, ma sartoriale, grandi vestiti da dramma shakespeariano, gonne che si gonfiano di cuciture magistrali (ma quanta stoffa per farle!), giacche che sembrano tagliate in un cerchio di stoffa. Dappertutto le nuove calze “Argyle”, con il classico rombo dei pullover, prodotte da Wolford con una nuova licenza che proprio oggi è stata ufficializzata.Qua e là motivi floreali sugli stivali, nastri rosa sulle scarpe a ghetta, una rosa infilata nella tasca dei pantaloni, a ricordare la passione inglese per i fiori.