Il made in Italy ha trionfato a Mittelmoda 2011
{jcomments on}Con una collezione ispirata al romanzo di August Sander “Hommes du XX siècle”, che ritrae la società tedesca del ‘900. La giovane designer italiana Gea Antonini, studentessa dell’Accademia di Moda e Costume, ha trionfato all’ultima edizione di Mittelmoda, concorso internazionale per stilisti emergenti. La collezione di Gea è caratterizzata da camicie, giacche e cappotti in stile maschile; le donne appaiono androgine ma anche seducenti indossando gonne alla caviglia che nascondono giochi di plissè. I tessuti che Gea ha utilizzato nel realizzare la sua collezione sono: flanella, lana e cachemire. Di rilievo anche il risultato dell’australiano Brownyn O’Brien, studente dell’ University of Technology, che si è aggiudicato il secondo premio messo in palio da Mittelmoda , il premio SMI – Sistema Moda Italia, che gli è valso un premio in denaro di 5000 euro per la migliore collezione di sperimentazione e ricerca. Brownyn O’Brien ha conquistato i favori della giuria con una collezione interamente maschile che esplora il mondo dissolto e depravato del cabaret ai tempi della Repubblica di Weimar, basato su un’immaginaria e seducente musa che definisce l’atmosfera per creare un mix tra sartoria classica e streetwear. Sul podio dell’edizione 2011 di Mittelmoda, il prestigioso concorso per stilisti emergenti che si svolge ogni anno a Gorizia, un’altra italiana, Federica Croce, anche lei, come Gea Antonini, studentessa dell’Accademia di moda e costume che ha conquistato il prestigioso premio per la collezione più creativa messo in palio dalla Camera Nazionale della Moda Italiana. Un’atmosfera elegante, vittoriana, tra grounge e sensoriale, è il tema della collezione di Federica Croce. Una collezione caratterizzata da una palette di colori che si muove dal bianco al nero, in un gioco eccentrico di trasparenze e pizzi. Una collezione donna dal risultato bon ton unita ad un ritmo gothic rock e al desiderio di apparire ribelli ed eleganti allo stesso tempo. Un edizione, quindi, che si è conclusa all’insegna del made in Italy, segno inequivocabile che lo smalto creativo tipico dei disegnatori di moda italiani è sempre quello di un tempo. Una notizia che fa ben sperare per il futuro della moda italiana…
{morfeo 96}