IL BABY MORPHING DI FRANCO CIAMBELLA

L’universo dei cool hunter ha ispirato la donna di Franco Ciambella, una donna con una personalità mutevole che non segue modelli ben definiti, una donna che si guarda attorno e pesca da diverse epoche lo spirito del suo essere. Franco Ciambella, interpreta attraverso la sua collezione, primavera-estate 2005, i “non-autoritratti” dell’artista statunitense Cindy Sherman. Una fotografa controversa che in più di un’occasione ha fatto gridare allo scandalo; nelle sue foto ritrae la cruda realtà della società americana. Tra le sue ultime mostre ce ne una realizzata nel 2000 dal titolo emblematico “Donne medie americane, una carrellata di tipe da supermarket” dove la fotografa ritrae donne truccate e pettinate senza gusto, donne non più giovani patetiche e grottesche le cui bocche sporgenti e piene di rossetto sono esposte con tutta la forza della finzione. Da qui rossetti delle modelle dai colori sgargianti, per non parlare delle acconciature. Franco Ciambella scompone il guardaroba per permettere alla sua donna di reinventarsi costantemente: abbina camicie kaftano di impalpabile voile rosa con sinuosi pantaloni in satin petrolio; giacche in matelasèe broccato con bustini plasmati sul corpo e innovativi abiti-camicia in georgette rosa e nera accompagnati dalle ritrovate catane-couture. Non mancano i riferimenti fetish attraverso inserti di pelle e nel ricorrente “nodo” che cinge o costringe degno della migliore Betty Page. Lo stilista di Civitavecchia si è divertito a mischiare elementi di diverse epoche: dagli anni ’20 agli anni ’90. Una donna sadomaso-chic, come ama definirla lo stesso stilista, che ben ha impressionato il pubblico di AltaRoma. A rappresentare in passerella il concetto di baby morphing, espresso dallo stilista, un simbolo della bellezza italiana: Nausica Benedettini.

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