Mentre diapositive invecchiate con Federico Fellini, Marcello Mastroianni, Gregory Peck e Sofia Loren vengono proiettate sullo sfondo, le creazioni delle Tartarughe, disegnate da Susanna Liso, prendono vita come personaggi viventi che escono dallo schermo. Meravigliosi i tessuti, ricercati e raffinati, dal velluto al taffettà, al bouclè; il ferro lavorato e attorcigliato sulle braccia, le cinture, i bustini e i capelli come a formare delle fantasie geometriche e disegni liberty, hanno dato quel pizzico di particolarità agli abiti classici, dai vestiti di lino, alle gonne rigonfie al cappotto dalle fantasie geometriche.…
Continua a leggereCategoria: Articoli 2003
MOZZILLO IN UN QUADRO DI SALVADOR DALI’
Angelo Mozzillo in un quadro di Salvador Dalì, tra l’albero secco e lo specchio dei quadri del maestro del surrealismo: questo lo scenario della performance dello stilista, già resa suggestiva dal Tempio di Adriano trasformato in location del defilè.
I CALZARI DI DUKAS
Dietro ad uno schermo bianco, che lasciava scoperte solo delle statuarie e chilometriche gambe di cinque modelle, hanno sfilato le calzature di Dukas. Stivali o semplici scarpe con lunghi copripolpacci incorporati? La risposta è ardua, comunque le creazioni totalmente bianche marmoree erano eccentiche: stringhe posteriori ricordavano antichi bustier, fiocchi, volant al posto deglisperoni, plastica trasparente per chiudere le punte e i tacchi degli stivali. Creazioni azzardate e quasi immettibili che ricordavano i calzari degli antichi greci, forse adatte più ad una esposizione o a una vetrina piuttosto che a essere…
Continua a leggereOMAGGIO A GABRIELE D’ANNUNZIO
Note di Chopin eseguite al pianoforte, lettere d’amore di Gabriele D’Annunzio lette con pathos da Chiara Muti, ballerini di danza classica che volteggiano nell’aria e sullo sfondo otto degli abiti da camera che il Vate realizzò per le sue innumerevoli amanti: un compendio di arti diverse per presentare la collezione degli abiti da notte della linea “per non dormire”.
LEZLEY GEORGE
I quattro elementi della natura -aria, acqua, terra e fuoco- hanno ispirato le creazioni di Lezley George. Nulla da eccepire agli abiti proposti dai tagli a-simmetrici, fatti di nastri, gonne sfrangiate, spiegazzate e soprattutto plissè; belli e intensi i colori dal nero, al verde oliva ai viola e rosso porpora.
I PRIMI VENT’ANNI DI “DONNA SOTTO LE STELLE”
L’apoteosi della settimana dell’alta moda romana come ogni anno si è raggiunta con l’evento televisivo “Donna sotto le stelle”. La manifestazione di moda e spettacolo che celebra uno degli angoli più suggestivi del mondo, la scalinata di Trinità dei monti in Piazza di Spagna, quest’anno ha festeggiato vent’anni. Pertanto, era inevitabile un viaggio nel passato dal sapore nostalgico.
ABED MAHFOUZ
Un turbinio di colori, chiffon, paillettes e organze come nella migliore tradizione araba è la prima impressione che si prova nel vedere la collezione dello stilista libanese Abed Mahfouz, presentata giovedì 17 luglio in occasione della settimana dell’Alta moda romana.
SIMONE E TORNAFORTE
Abiti retrò, tubini neri e bianchi di tulle e vuolle, lunghi fino i piedi o tre quarti. La moda firmata Simone e Tornaforte è rivolta alle dive della dolce vita, è retrò, prettamente anni ’50 e sembra essere uscita da un film di Federico Fellini: poche le creazioni presentate al tempio di Adriano ma tutte caratterizzate da tagli classici o arricchiti di volant, per grandi eventi e serate mondane. In ultimo, sulle note del film “il circo” di Federico Fellini è comparsa Sandra Milo, una delle muse ispiratrici del regista…
Continua a leggereLA MODA LONDINESE DEL CENTRAL SAINT MARTINS COLLEGE
L’evento più atteso della giornata, la sfilata del Central Saint Martins college di Londra, non ha disatteso le aspettative: la creatività dei quattro allievi che hanno presentato le loro creazioni è fuori discussione.
LE PRESENZE ETEREE DI GAURAV GUPTA
Tra pannelli bianchi lentamente e inesorabilmente escono ed entrano creature leggiadre, quasi evanescenti, all’inizio e poi sempre più concrete ed esotiche: queste le creazioni dell’indiano Gaurav Gupta. Inizialmente abiti bianchi dai tagli irregolari e di una consistenza quasi cartacea e poi i sari e i lunghi copricapi indiani, rivisitati, violentati nei colori e nelle fantasie e stravolti: al posto dei tessuti coprenti dai colori tipicamente indiani, fili e brandelli di tessuto formano la trama di ciò che era tunica, quasi come gesto, simbolo della rottura di una tradizione indiana millenaria…
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