ART CAFE’: UN OVERTURE DAL SAPORE ETNO-RETRO’

Moda e musica, fashion and disco: questo il binomio vincente che anche quest’anno l’Art cafè di Roma ripropone ogni martedì sera. Il 14 ottobre, giorno dell’inaugurazione della stagione mondana più di tendenza della capitale, ha visto il debutto romano della firma milanese “Elisabeth the first”: immaginate di aprire l’armadio di vostra nonna o di una vecchia zia che ha girato il mondo e di rovistare tra gli abiti accumulati in epoche e di paesi diversi; immaginate anche di scegliere alcuni pezzi Basic degli anni passati, dallo stile orientaleggiante, e di abbinarli sapientemente con abiti moderni.
Questo è lo stile di Elisabeth the first: accanto ai capi che hanno fatto la storia della moda (dal tubino in stile Audrey in “Colazione da Tiffany”, ai modelli Chanel, alle intramontabili creazioni di Yves Saint Laurent) ha proposto il suo stile Ethnic Vintage rivolto a coloro che hanno la voglia e il gusto di mischiare stili e epoche diverse; così, in passerella, si sono viste sfilare donne “cittadine del mondo” che sfoggiavano camice hippy portate disinvoltamente su pantaloni verdi militari, addolciti da fiori ricamati; mini abiti modello Swinging London abbinati a giacche afgane reversibili; pantaloni dal cavallo fino al ginocchio, poncho di lana, stile plaid fatto a mano, portati sulla pelle nuda, giacche ricamate in stile suzano; e che dire del modello maschile proposto che ricordava gli antichi ussari, grazie al pantalone-gonna orientaleggiante ma modernizzato dalla classica giacca: uno stile rivolto ad un uomo capace di stupire con gusto, dal fascino misterioso da “mille e una notte”. Un debutto romano assolutamente riuscito quello di Elisabeth the first grazie anche al nuovo allestimento dell’Art Cafè che ha riservato un apposito spazio per le sfilate settimanali, con una passerella che non ha niente da invidiare a quelle ufficiali milanesi.
Finalmente si è potuto assaporare, anche a Roma, uno stile Vintage dal gusto orientale rivolto a chi ha voglia di stupire e di sentirsi libero di personalizzare capi gloriosi del tempo passato ma immortali all’usura del tempo.

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