Angelo Vitti: Dalla tradizione al futuro

Le luci si spengono e la sfilata di Angelo Vitti si apre con l’aria de “La Traviata” di Giuseppe Verdi, intonata dalla soprano giapponese Yuka Nakao. Per qualche minuto l’opera verdiana restituisce alla sua funzione originaria la sala dell’Auditorium romano in cui si svolge la sfilata, quando irrompe una musica tecno-etnico che accompagna l’ingresso delle modelle. Tuniche fatte di ragnatele di perle, abiti asimmetrici eseguiti con maestria sartoriale, pantaloni dalle linee morbide e dalle trasparenze incastonate di ricami.
Dalla tradizione che ama Angelo Vitti si lancia nel futuro prendendo uno spunto dagli anni ’70 e proietta il pubblico in una dimensione surreale. Le linee diventano ardite: sfilano le casacche dai tagli trasversali e dalle asimmetrie, sottolineate da schemi geometrici e grafismi.
Ancora i poncio, rubati alle tradizioni di popoli lontani dalla nostra civiltà, vengono trasformati in capi lussuosi ed eleganti.
Le creazioni sono interpretate con materiali ricchi: quarzi, cristalli, vetro veneziano, pailettes su tessuti cangianti. Le trasparenze dei tulle e degli chiffon sono incrostate di vetri e perle.
Ancora tessuti: questa volta intagliati in modo da creare l’effetto di un ricamo. I colori pastello sono sapientemente miscelati ed impreziositi da pailletes iridescenti. I tessuti dipinti a mano nelle tonalità del verde, azzurro, oro, rubino proiettano la platea in un vertiginoso arcobaleno che lascia incantati. Tutti gli abiti parlano di una donna sicura di sé e della propria femminilità; infatti l’intera collezione (i capi, i tagli, i tessuti, i materiali scelti anche per le acconciature modernissime) evidenziano una femminilità elegante ed attuale.
La collezione Sposa sfila con la musica dell’Ave Maria di Gunot a cui si miscelano abilmente alcune note di musica moderna: quasi a voler riproporre l’incontro e la continuità fra passato e futuro
Si ripetono i tessuti ed i materiali: chiffon, tulle, mikado ed ancora perle, pailletes, ricami, intarsi ed intagli, ma questa volta tutto rigorosamente bianco e sempre caratterizzato dallo stile, dall’estro e dalla classe di Antonio Vitti. L’accendersi delle luci in sala rivela un parterre d’eccezione, fra cui Alessia Fabiani, Giulio Base, Angela Melillo, Monica Leofreddi, che non nascondono il loro entusiasmo per lo spettacolo del quale per una sera sono stati spettatori.

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