Alessandro De Benedetti

Contrordine compagni! E’ un Alessandro De Benedetti inedito quello per la primavera-estate 2004. Relegato in un armadio l’armamentario trash delle ultime collezioni, a sfilare è una donna quasi romantica…quasi!

Le tinte gotiche segnano il passo a favore di colori e fantasie brillanti, i volumi taglienti si ammorbidiscono notevolmente diventando in molti casi impalpabili.
E’ il trionfo dello chiffon, morbido, trasparente, svolazzante, drappeggiato. A non cambiare è l’abilità sartoriale dello stilista, che mescola sapientemente tradizione ed invenzione, tessuti classici e lavorazioni inedite.
Così i lunghi abiti couture si scompongono in tagli e asimmetrie, si riempiono di tasche e stampe urlate, occhi ricamati che piangono cristalli, ragni e ragnatele di paillettes.
Reminiscenze fetish nei lacci che stringono sulla schiena bustier e vestiti da sera, nei tacchi come sempre vertiginosi, nelle cinghie borchiate che strizzano la vita, nelle zip.
Stampe, stampe e ancora stampe, su gonne e calze tono su tono, su giacchine e costumi, guanti, top, pantaloni e abiti di tutte le lunghezze.
Ed è un gioco di sovrapposizioni e contrasti, di forme e colori, fantasie e tessuti, che si mescolano e confondono, esaltandosi e dissacrandosi a vicenda.
Una bella collezione, che in parte conserva la verve spregiudicata e dissacrante di quelle passate, ma che strizza l’occhio ad una clientela un po’ più formale.

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