Alessandro De Benedetti

Donne soldato sulla passerella di Alessandro De Benedetti, algide dentro gli abiti dal taglio maschile elegante e sartoriale, ambigue e misteriose dietro maschere che celano tutto un mondo.

Le forme sono scolpite sul corpo, rigide come una divisa, collo alto e vita stretta, eppure sinuose e carezzevoli sembrano scivolare lungo le curve, definendole.

La sensualità si fa strada attraverso spacchi vertiginosi che corrono lungo gonne dalle linee pulite e rigorose, o dentro le profonde scollature di compassati tailleur.

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Alexsandro Palombo

Canti popolari, foglie d’ulivo, enormi giare di terracotta, immagini sacre sbiadite dal tempo… sulla passerella di Alexsandro Palombo sfila la tradizione tutta mediterranea del salento, con le sue antiche suggestioni e le mille contaminazioni etniche e culturali.
Il risultato è una donna libera da costrizioni formali, una nomade aperta al mondo, che non dimentica le proprie origini e la propria identità.

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L’uomo dinamico e sportivo veste BELFE

Nessuna collezione sembra soddisfare le esigenze dell’uomo sportivo 2002 come BELFE proponendo tre linee diverse: Golf, Sci e Warm-up, diverse anche nei colori, nei tessuti e nei modelli, ma accomunati da un’unica filosofia, quella della multifunzionalità dei capi realizzati con materiali resistenti, dai colori piùsobri per l’uomo maturo e meno estremo nello sport e più accesi per l’uomo, che ama la comodità in ogni momento del suo tempo libero.

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Gas protagonista nel target del vestire giovane

GAS ha presentato al Pitti Uomo la collezione Autunno/ Inverno 2002-2003, proponendo quattro collezioni : Basic e Blue Jeans, Urban, Blue Label, accompagnate da una nuova campagna pubblicitaria, che ha fatto discutere.
La casa di produzione GAS ,infatti, nel rispetto dello spirito del “fashion free”, che da sempre la contraddistingue, ha rotto gli schemi della pubblicità convenzionale affidandosi per la presentazione di quest’ultima collezione ai volti di giovani qualsiasi.

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IL TAVOLO DELLA MODA ITALIANA

Competitività e internazionalizzazione sono i due obiettivi all’ ordine del giorno del tavolo della moda che si è tenuto il primo di febbraio, per la prima volta a Firenze, nella Sala Bianca di Palazzo Pitti, a 50 anni dalla prima sfilata del made in Italy che andò in scena proprio in questo spazio nel febbraio del 1952. Un tavolo di venti metri, sistemato a rettangolo, attorno al quale si sono sedute 90 partecipanti, tra i quali il ministro per le attività produttive Antonio Marzano; il suo viceministro con delega al commercio estero, Adolfo Urso; il presidente dell’Ice Beniamino Quintieri ed il direttore generale dell’ Istituto Gioacchino Gabbuti; il presidente di Sistema Moda Italia Vittorio Giulini; il presidente dell’Anci (Associazione calzaturieri) Antonio Brotini; il presidente di Intesa Moda Leandro Gualtieri; della Camera nazionale della moda Mario Boselli; del Centro di Firenze per la Moda Italiana Alfredo Canessa; il sindaco di Firenze Leonardo Domenici e l’assessore toscano alle attività produttive Ambrogio Brenna, in rappresentanza della Conferenza dei presidenti di Regione.

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Guess Autunno/ Inverno 2002/2003: una collezione in evoluzione

Ideale per chi ama dare un’immagine sempre diversa di sé, a seconda degli stati d’animo, che vuole sempre inventare stili nuovi, usando magari gli stessi abiti, ma in diverso accostamento: questa è la nuova collezione A/I 2002/2003 di GUESS, presentata a Firenze al Pitti Uomo. L’abbinabilità dei singoli capi è stata studiata per permettere all’uomo di seguire un trend, unico ed inimitabile.

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LAETITIA CASTA PROVOCA LE IRE DELLE FEMMINISTE

L’immagine di Laetitia Casta con un occhio pesto e gli abiti strappati, di cui sono tappezzate le pareti delle stazioni di metro e i pannelli pubblicitari, ha provocato le ire delle femministe francesi che combattono la pubblicità “sessista” o pornografica.

È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso della rabbia dell’associazione “La Meute”.

“Una donna su dieci, in Francia, è vittima di violenze in ambito familiare, come ha dimostrato il rapporto nazionale del 2001”, protesta l’associazione, che ha convocato per sabato una manifestazione davanti alle Galeries Lafayette a Parigi.

Cioè, il grande magazzino cui è dedicata la campagna che comprende, tra tante immagini di Laetitia Casta, anche quella incriminata.

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FIAMMIFERI IN ORO E DIAMANTI CON LA SCRITTA ACCENDIMI PER SAN VALENTINO

[caption id="attachment_2492" align="alignleft" width="160"]Jennifer Aniston[/caption]Anelli a forma di rosa e margherita, in diamanti brown e zaffiri gialli e blu; pendenti a cuore, in pietre colorate; fiammiferi in oro e diamanti, con la scritta “accendimi”; solitari come simboli di promesse d’amore: sono alcune tra le proposte delle più importanti griffe della gioielleria italiana, per un prezioso San Valentino. Ma, dopo che Brad Pitt e il principe ereditario olandese Willem Alexander hanno disegnato personalmente i gioielli delle loro promesse spose, potrebbe essere nata una nuova tendenza, ovvero quella di lasciare almeno la scelta del design del pegno d’amore ai signori uomini. “I diamanti sono i migliori amici delle donne” diceva Marylin Monroe nel film “Come sposare un milionario”. Una teoria più viva che mai, se, tra le romantiche proposte dell’alta gioielleria, vincono, ancora una volta, verette in brillanti e anelli di fidanzamento con solitari. Del resto, la tradizione di regalare un brillante montato su un anello, come pegno d’amore, precede la saggia affermazione di Marylin di qualche secolo: nel 1500, Massimiliano d’Austria rivelò il suo amore a Maria di Burgundia, prima ancora d’incontrarla, facendole recapitare un anello con diamante da portare all’anulare.

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Aigner: a Milano non solo la sua collezione, ma un film

Dopo il suo debutto a Firenze a Palazzo Corsini con “Notte Fiorentina” nel gennaio 2001, Aigner vuole consolidare la sua presenza sul mercato italiano e le sue origini
milanesi e fiorentine. Si prepara infatti al debutto della sua collezione Autunno/Inverno 2002/2003 con una nuova concezione di immagine, rivolta ad esprimere un mood di classe, che sfida i tempi in una intramontabile nostalgia di stile e personalità.
“Non è stato facile” dice l’amministratore delegato di Aigner Italy Leo Giovacchini “pensare qualcosa di nuovo, che possa suscitare forti emozioni e che le nostre creazioni riescano a farne parte. Abbiamo affidato questo compito ad un regista già affermato nel mondo della moda, non solo per le sue capacità, ma soprattutto per la sua passione cinematografica”.

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