Alexsandro Palombo

Canti popolari, foglie d’ulivo, enormi giare di terracotta, immagini sacre sbiadite dal tempo… sulla passerella di Alexsandro Palombo sfila la tradizione tutta mediterranea del salento, con le sue antiche suggestioni e le mille contaminazioni etniche e culturali.
Il risultato è una donna libera da costrizioni formali, una nomade aperta al mondo, che non dimentica le proprie origini e la propria identità.
Ed è un pot pourri di elementi stilistici diversi, che si alternano e sovrappongono passando dalla tradizione meridionale dei capi neri e rigorosi, alla classicità del taglio sartoriale per finire con sperimentazioni etniche, quasi tribali.
La trama dei tessuti è irregolare, grossolana, tessuta a mano al telaio, per i capi che meglio interpretano il sapore antico e zingaresco della collezione, finemente ricamata, come all’uncinetto, per le applicazioni e i capi ispirati alla tradizione del sud.
Le linee sono comunque morbide, informali, vissute, votate alla libertà e ricche di citazioni territoriali ed epocali.
La tavolozza rispecchia in pieno lo spirito mediterraneo della sfilata, così accanto al bianco e nero si alternano i marroni, il rosso, il giallo e l’arancio.
Originale e coraggiosa, sicuramente stimolante la collezione del giovane stilista brindisino, che partendo dalle suggestioni culturali e formali di una provincia del sud, finisce col creare uno stile universale e senza tempo.

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