Tre temi, sei donne in gabbia, due conigli acclamati a fine sfilata, uguale…Voyage!
La Chicago anni ’30, l’Homeless Chic, il Russian Gypsy, il tutto shakerato, riveduto e corretto in chiave moderna e metropolitana, questo il fenomenale mix alla base di una sfilata a dir poco spumeggiante.
Regnano le asimmetrie, le sovrapposizioni, il patchwork di tessuti, fantasie, stili diversi, in un gioco infinito di contaminazioni temporali e culturali.
Sono gli anni ’30, sensuali e romantici, negli abitini di chiffon con frange di perline, nelle giacchine di piume di pavone, nelle stampe devorè e nei bellissimi copricapo di piume e cristalli.
L’Homeless Chic, nel vissuto dell’abito-bustier ricoperto di cravatte riciclate, nelle stampe tappezzeria, nelle giacche di taglio sartoriale scomposte e ricomposte grossolanamente, nelle pellicce vintage, nei giacconi di lana patchwork.
Il Russian Gypsy, nelle zingaresche gonnellone a balze asimmetriche con strati di rete e frange nere, nelle esplosioni di fantasie diverse le une sulle altre, nelle spalline militari intrecciate di cristalli, nelle minigonne un po’ corsare, con piccole balze sul davanti.
La tavolozza è effervescente, nell’esplosione di colori e fantasie spesso mescolate e sovrapposte.
Giocosa e anticonformista, la donna Voyage per l’autunno-inverno 2003/04, si diverte con la moda, libera da ogni convenzione mescola liberamente capi diversi, li interpreta, li reinventa, per un risultato finale a dir poco originale.
Simpatica e in linea con l’atmosfera dello show, l’entrata in scena finale di Tiziano Mazzilli e Louise Michielsens, stilisti della griffe, con addosso due costumi da “Bianconigli”.