L’aspettavamo con trepidazione, finalmente anche per Roberto Cavalli è arrivato il giorno della passerella, e come al solito lo stilista toscano non ha deluso le aspettative; una collezione omaggio ai colori, il solito patchwork frutto di una scrupolosa miscela tra fantasie floreali e stampe. Cavalli definisce la sua donna “una fatina” ma in passerella sembra piuttosto una zingarella seducente e sfacciata che ritaglia, trafora, ricama e cuce chiffon tigrato e raso a grandi gardenie.
Elemento principale che ha colpito tutti gli operatori del settore e i buyers accorsi in gran numero, è la genialità creativa con la quale il Cavalli nazionale ha saputo mettere insieme: miniabiti in piccoli volants tagliati a laser portati con grandi volpi bianche, jeans traforati che lasciano intravedere il voile forato , vestiti di chiffon svolazzante di motivi maculati e di rose indossate sopra i pantaloni, gonne e giubbotti in denim spalmato con il rame. Insomma una collezione che viaggia attraverso l’etnico, il floreale e il settecentesco, il tutto in assoluta anarchia cromatica. I colori che Cavalli predilige per la primavera/estate 2002 sono il rosso e il giallo come nel caso di un seducente abito lungo, lavorato a intarsi applicati sul tulle nero, che ha illuminato la fantasia del numeroso pubblico femminile presente in sala.