La donna di Victor Bellaish è una moderna Barbarella, immersa in una realtà fantastica e surreale, carica di intensità e suggestioni cromatiche, olfattive, visive per non dire visionarie. La natura è il tema portante della collezione, una natura rivisitata come in un manga giapponese, prima morbida stampa poi elemento geometrico, volumetrico, tridimensionale, negli accessori e nei diversi elementi che completano l’abito.
Così mentre il jersey e il raso di seta scivolano dolcemente sul corpo, le spalle, i gomiti, le ginocchia sono stretti come nella morsa di volumetriche piante carnivore che fioriscono improvvise e inaspettate come origami. Lacci, stringhe, avvolgono polsi e caviglie, in modo trasversale, irregolare, intrecciandosi e sono assimmetricità di volumi e linee, nulla è banale, convenzionale, scontato, ogni particolare è reinterpretato nel minimo dettaglio, studiato in modo quasi maniacale. Gioco di forme e contrasti, aderenze e volume, pelle e tessuto, tagli geometrici tenuti insieme da infinite annodature fino a creare una sorta di ricamo che attraversa tutto il corpo creando un disegno che poi diventa stampa. I colori sono nitidi, definiti come in un cartone animato, come nella natura più lussureggiante, il verde delle piante, il bianco della luce, il rosso, il giallo, il nero della notte più profonda. Originale, sorprendente, curata in ogni dettaglio, esteticamente notevole, la sfilata di Victor Bellaish è una delle più interessanti viste sinora a Milano.