Roberto Cavalli sorprende il suo popolo presentando in passerella un uomo sobrio, senza gli eccessi che avevano caratterizzato le sue precedenti collezioni. L’uomo che rappresenta il pensiero Cavalli per l’autunno/inverno 2004/05 non porta più i jeans con le piume di struzzo ma dei jeans a prima vista semplicissimi che nascondono, comunque, delle invisibili balze e dei ricami, e si, perché stavolta lo stilista fiorentino ha voluto giocare con i particolari, la sua tipica fantasia la esprime attraverso i dettagli come gli interni di pelliccia di leopardo che caratterizzano i giacconi della stagione 2004/05 o le t-shirt arricchite da interventi artigianali, insomma una collezione semplice dalle linee poco appariscenti. Roberto Cavalli trae dagli anni settanta l’ispirazione per questa collezione che a tratti ricorda il Mick Jagger dei primi tempi a tratti i rampolli dell’alta società protagonisti delle cronache rose dell’epoca.
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