GLI ANNI OTTANTA IN MOSTRA

In un clima di tensione diviso tra focolai di guerra e costante pericolo di attentati terroristici, ma soprattutto in una fase di incertezza economico-finanziaria dove l’Euro ha totalmente mutato il nostro approccio al mercato, ecco che si cerca una via di fuga. Una fuga dalla realtà quotidiana che il mondo della moda cerca viaggiando nel tempo e riportandoci agli anni ottanta. Un periodo di grandi cambiamenti per la nostra società ma anche una fase di benessere economico e sociale; erano anni di opulenza ed edonismo reaganiano, erano gli anni del punk, dei nuovi moods, erano gli anni dell’affermazione del made in Italy, da quel momento la moda non è più unicamente un insieme di vestiti e accessori ma lo specchio di una società in rapido e continuo cambiamento. Insomma, erano gli anni dell’eccesso. Proprio “Excess: Moda e underground negli anni ottanta” è il nome della mostra retrospettiva sugli anni ottanta, organizzata alla stazione Leopolda di Firenze dalla fondazione Pitti Discovery per celebrare quei formidabili anni. L’allestimento della mostra ricorda molto Blade Runner, il clima austero e buio della Stazione Leopolda viene interrotto dalla luce soffusa dei neon che guidano il visitatore attraverso 43 containers, come quelli che solitamente vengono utilizzati per il trasporto di merci, noleggiati per l’occasione. I containers custodiscono al loro interno abiti e oggetti di design icone di quegli anni. Scarpe e magliette Adidas che ricordano gli anni della break dance e dei primi fermenti di streetlife. Un altro containers custodisce l’abito di Elio Fiorucci indossato da Madonna in un celebre video clip dell’epoca. Non mancano poi abiti di Krizia, Thierry Mugler, Gianfranco Ferrè e soprattutto alcuni abiti, ormai introvabili, che hanno reso celebre Gianni Versace. Tra un containers e l’altro, su schermi giganti, vengono proiettate sequenze di pellicole celebri che suscitano non poca emozione a chi ha vissuto gli anni ottanta. Ma anche la musica fa la sua parte, le orecchie dei visitatori vengono deliziate dalle note di successi 80’s, per fare un esempio: Do you really want you hurt me dei Culture Club e Rekless di Africa Bambataa e UB 40. La mostra è visitabile dalle 11 alle 18 ed è aperta al pubblico fino al prossimo 8 febbraio.

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