IN VIAGGIO CON POLIMODA TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO

Luci e colori che evocano mondi onirici e reali, spiritualità e materialismo, geometrie visibili ed invisibili, tributo al passato e apertura al futuro… Questa la sfilata 2003 di Polimoda, celebre Istituto di fashion, design e marketing di Firenze, che si è svolta sabato 7 giugno presso la Stazione Leopolda.
Un viaggio fashion creato da 88 studenti: non solo i futuri designer, ma anche i futuri manager che hanno dato un notevole contributo occupandosi sia del concept dell’evento sia delle strategie di presentazione, sia dell’organizzazione della sfilata.
Dai finestrini del treno Polimoda si sono potuti ammirare 134 abiti, interamente progettati e realizzati dagli stilisti di domani, non più guidati dalla figura del “tutor”, ma lasciati liberi nell’indirizzo della propria creatività. Ogni capo costituiva un modo personale di sviluppare il tema che stava alla base dei vari quadri presentati, la materializzazione di un astrattismo concettuale, che ha dimostrato come Polimoda riesca a coltivare e sviluppare il talento personale dei suoi studenti.L’essenzialità della forma geometrica in Forms, dove l’abito si trasformava in continuazione aprendo e chiudendo zip, allacciando e slacciando nastri, che hanno reso unici e particolari i tessuti d’avanguardia con cui sono stati realizzati, si è contrapposta alla geometria invisibile dell’animo umano rappresentata da Emotions. Un turbinio di colori, una varietà di tessuti che ben hanno rappresentato l’emotività umana, così volubile e leggera quanto può esserlo un corpo animato da una veste.
Ci siamo poi lasciati avvolgere dalle sfumature del tramonto con Orient Express. Rossi e aranci caldi, decisi scivolavano su tessuti preziosi come la seta, lo shantung e lo chiffon per avvolgere i personaggi come in una favola. Ispirati ancora alle fiabe, questa volta nordiche, gli abiti di C’era una notte che hanno vestito folletti, fate, gnomi per il bambino che alberga in noi e non vuole perdere la capacità di stupirsi del mondo che lo circonda. La nebbia però è sempre in agguato e ci ha condotto nel Sogno onirico, dove i desideri si tramutavano in incubi su superfici increspate di garze consunte e veli di chiffon, l’unico respiro concesso.
In questo lungo viaggio si è ritornati alla realtà con All my family. Hanno sfilato mamme, papà, nonni e bambini vestiti con abiti in tessuti naturali, dalla lana al cachemire, dal lino al cotone, per recuperare i valori del piccolo mondo quotidiano, che mode eccessive in passato, hanno allontanato contribuendo a dissociare la famiglia. Punto di partenza per ogni nucleo familiare sono un uomo e una donna, che nel quadro Oggi sposi si sono fatti in quattro per presentarsi al pubblico con capi “vintage”, necessariamente bianchi, ideali per convolare a nozze in un futuro prossimo dove le culture sintetizzate sì perdono nell’iper spazio delle mode.
Un’attenzione particolare alla spiritualità dei secoli passati caratterizza Timeless, dove è avvenuto il recupero d’esperienze differenti ma simili, che si sono manifestati attraverso colori forti e decisi: rosso e marrone dipingono pelli e sete, per poi aprirsi in ricami preziosi. Infine, un omaggio ad alcuni grandi stilisti del passato in Stolen Beauty – Homages. Balenciaga, Christian Dior, Mariano Fortuny, Jean Paul Goultier, Grès, Charles James, Paul Poiret sono rivissuti in abiti da gran soirée frutto di occhi giovani incantati dall’armonia della classicità reinterpretata nella dissonanza della contemporaneità.

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